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L'ultimo ostacolo sulla via del più forte, Pt 1

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view post Posted on 9/12/2012, 15:00
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Hoster del TeamSpeak3

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Premessa

Elsword: - Ciao di nuovo ragazzi! Questa volta purtroppo non potrò raccontare la storia con Autore, l'ultima volta è caduto in depressione e l'unica cosa che riesce a raccontare sono i traumi del suo passato, quindi... beh spero vi divertiate!

Capitolo 1: L'avventura ricomincia

Dopo aver sconfitto Krono e appreso che mio padre è ancora in vita, io e i miei amici siamo rimasti in ospedale, sotto le cure della sbadata infermiera Lory e del malvagissimo Grail. Io e Raven eravamo ancora imbalsamati nel lettino d'ospedale, mentre Chung, Rena Aisha e Eve se la sono cavata con un paio di bende e qualche cerotto.
Io: - Senti un po' Grail, quant'è che avete ancora intenzione di tenerci sigillati qui? Io mi sento in perfetta forma ormai -
Grail: - Ormai le vostre ossa sono praticamente a posto, probabilmente potrete uscire oggi -
Raven: - Oh grazie al cielo! Un altro giorno e Lory mi avrebbe ucciso! -
Io: - Finalmente! Non vedo l'ora di uscire di qui e mangiarmi qualcosa di decente! Il cibo che ci date qui fa davvero schifo! -
Passarono un paio d'ore e a mezzogiorno ci lasciarono uscire dall'ospedale.
Io: - Grail, hai ma sentito parlare di un certo Taladon? -
Grail: - Taladon? Uhm... Ora che ci penso il nome mi è abbastanza familiare, probabilmente è fenuto da me a comprare rifornimenti... Dovreste domandare alla gente del villaggio, probabilmente loro ne sanno qualcosa in più -
Uscimmo dall'ospedale e andammo in piazza.
Eve: - Elsword, qual'è la nostra prossima destinazione? -
Io: - Prima di tutto andiamo a mangiare una pizza, poi pianificheremo le ricerche -
Chung: - Questo si che è parlare! Andiamo! -
Dopo aver pranzato ci incamminammo in città.
Io: - Secondo me è meglio dividerci e domandare agli abitanti. Quindi, Io e Calisfer domanderemo al quartiere Nord; Raven a Sud, Aisha e Rena a Est e Chung e Eve a Ovest, Domande? -
Tutti: - No -
Io: -Magnifico, iniziamo le interviste... -


Capitolo 2: Orientamento

1° Tentativo:
????: - Chi è? -
Calisfer: - Il lupo mangiafrutta... -
????: - Ora basta! Ne ho abbastanza dei vostri stupidi scherzi! Andate al diavolo Idioti! -
Il tipo ci sbattè la porta in faccia...
Io: - Certo che sei proprio un idiota lo sai! -
Calisfer: - Cosa voui?! Questa me l'ha messa su un piatto d'argento! -
Io: - E secondo te cosa avrebbe dovuto rispondere?! -
Calisfer: - Non so magari un: che cosa volete? -
Io: - Va beh, continuiamo a cercare... -
2° Tentativo:
Ci rispose una signora piuttosto anziana.
????: - Chi è là? -
Io: - Salve signora, scusi se la disturbo ma volevo sapere... -
????: - Oh ma guarda che bel giovanotto, ehi ragazzino, lo vuoi un bel biscotto? -
Io: - Veramente ho appena mangiato una pizza, comunque... -
La vecchietta mi ficcò in bocca un biscotto.
????: - Ne vuoi un altro? Aspetta qui vado a prepararne degli altri... -
Calisfer: -Squagliamocela prima che torni, è inutile trattare con questi vecchietti, ormai si sono rimbambiti per bene -
3° Tentativo:
???? - Cosa volete? -
Calisfer: - Visto? è così che si deve rispondere -
Io: - Scusi il disturbo, ma stavamo cercando di... -
????: - Cosa?! Oh no... Altri testimoni di Geova. Sentite io non vogli passare alla vostra stupida religione! Piantatela con queste idiozie o la prossima volta metterò delle trappole sulla porta di casa! -
Anche questo ci sbattè la porta in faccia.
Calisfer: - Cosa diavolo aveva contro i testimoni di Geova? -
..........
142° Tentativo:
Una graziosa donna con un bambino in braccio ci aprì la porta
????: Sì? Che cosa desiderate? -
Noi ormai eravamo esausti e con il fiatone, per via di tutte quelle corse di casa in casa.
Io: - ...Un attimo... -
????: - Calma, prendi fiato, inspira... espira, rilassati -
Io: - ... Senta, non stiamo facendo alcuna promozione ad aspirapolveri, non siamo testimoni di Geova e nemmeno spacciatori non vogliamo nemmeno venderle alcun disco di Hanna Montana o roba del genere... la prego, ci ascolti un attimo... -
???: - Ma certo, di che si tratta? -
Io: - Stavamo cercando di scoprire qualcosa su un tizio di nome Taladon, lei ne ha mai sentito parlare? -
????: - Taladon? Uhm... il nome mi è vagamente familiare... ma sì certo! Ora me ne ricordo, era un mercenario o qualcosa simile, ha aiutato parecchia gente qui in città, ha sempre soddisfatto tutti gli abitanti portando a termine i loro incarichi,e... ora che ci penso è da un bel po' che non si fa vedere da queste parti... viaggiava in compagnia di all'incirca altre... 6 o 7 persone... però ricordo che tra questi c'era Noel, sai no? L'ex mercenario, il cantastorie pacifista, lui vive ancora da queste parti, provate a chiedere a l... -
Abbracciai fortissimo quella donna.
Io: - Grazie! GRAZIE! -
Corsi in piazza insieme a Calisfer, dove ci aspettavano Raven e gli altri.
Rena: - Avete scoperto qualcosa? -
Chung: - Io e Eve ci siamo beccati un paio di monete a testa da uno che credeva stessimo elsmosinando -
Raven. - Io invece sono saltato in aria per colpa di uno psicopatico che ha piazzato mine sul portico di casa. Voi? -
Aisha: - Io e Rena non abbiamo scoperto molto, però ci siamo fermate a fare shopping! -
Io e Calisfer arrivammo finalmente in piazza.
Io: - Ragazzi! Ho delle notizie magnifiche! Ho trovato la prossima pista da seguire! -
Eve: - Sarebbe a dire? -
Calisfer: - Seguiteci! -

 
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view post Posted on 9/12/2012, 15:18
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Hoster del TeamSpeak3

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Premessa

In un tempo molto lontano un prode cavalire…


????: - Ehi ma che…? Prode cavaliere? Ma stiamo
scherzando? Sentite questa storia sa già di vecchio, lasciate fare a me, io la
racconto meglio
Autore: - ehi ma che come hai fatto a entrare? Ahio!
Basta! –
????: - E levati! Eh ehm, dunque, sono sicuro che voi già
mi consociate, ma per chi non mi conoscesse il mio nome è Elsword e questa che
sto per raccontarvi e una delle avventure più emozionanti che abbia mai vissuto…,
vediamo, uhm, da dove posso iniziare a raccont… ah, si lo so! Mettetevi comodi
perché e una storia molto lunga…

Capitolo 1:
l’allenamento

Un giorno come un altro a Ruben e ero da poco diventato
un Cavaliere magico e mi addestravo per testare le mie nuove e strabilianti
abilità. Ero in un campo di allenamento che io e Raven avevamo costruito precipitosamente
per allenarci quando avevamo un po’ di tempo a disposizione, dunque ero in
piedi in mezzo a decine di manichini imbottiti di paglia.
‪‪Il vento soffiava tra i miei capelli e li
scompigliava, così mi guardai intorno e iniziai a contare i manichini a voce
bassa - 1, 2, 3, 4,......19, 20 e 21, perfetto...- Impugnai la mia spada prima
conficcata nel terreno e poi con uno scatto iniziai a menar fendenti contro
tutti i manichini che uno alla volta cadevano a terra, ai miei piedi, divisi a
metà.
‪‪Io: - Quattro secondi, non male sto migliorando!- dissi
compiaciuto.
‪‪??????: - Mah, ti ho visto fare di meglio...- quella voce,
la conoscevo benissimo.
‪‪Io: - Aisha?-
‪‪Aisha: - E chi altro poteva essere?- disse Aisha
sorridendo.
‪‪Io: - Beh, un bandito, una creatura qualunque cosa direi-
‪‪Aisha: - beh, per tua fortuna non è niente di tutto questo
‪‪Io: - ha ha...certo... per mia fortuna – (un bandito
sarebbe stato meno pericoloso della mia ragazza)
‪‪Aisha: - cosa vorresti insinuare? -
‪‪Io: - niente, lascia perdere, piuttosto perchè sei qui?
‪Aisha: - non posso guardare il mio ragazzo che si allena? -
‪‪Io: - beh, di solito ci alleniamo insieme quindi… -
‪‪Aisha: - tu parli un po' troppo Elsword -
‪Aisha mi si avvicina e mi bacia, cavolo, che
ragazza… Ehm, cosa dicevo? Ah si, un boato di rocce che si frantumano ci
interrompe proprio sul più bello…

‪‪‪‪Capitolo 2: Una nuova conoscenza

‪‪Io: - ma che diavolo...? -
‪‪Un mostro di rocce alto 2 metri si creò da un un
cumulo di macerie proprio davanti a noi, le pietre che lo componevano sembravano
fluttuare una sopra l'altra, su un masso che sarebbe dovuto essere la sua testa
si illuminavano due occhi rosso fosforescente.
‪‪Io: - wow, è enorme – dissi guardando impressionato la
formazione del mostro.
‪‪Poi mi ripresi scuotendo la testa e gli dissi:
‪‪- senti, ehm... coso roccioso, non mi importa chi sei,
o meglio cosa sei o da dove vieni, ma la pagherai per aver rovinato questo
momento!-
‪‪così impugnai la mia spada e partii all' assalto del
tizio roccioso, io continuavo a colpirlo e lui cercava goffamente di
afferrarmi, ma era così lento che non riusciva nemmeno a toccarmi, colpo dopo colpo
il mostro subiva una serie di miei fendenti molto potenti, ma non sembrava sentire
nemmeno il solletico.
‪‪Io: - sei lento sassolino non riuscirai mai a colpirmi
continuando così! – gli dissi tentando di provocarlo.
‪‪?????: - e tu non riuscirai mai a ferire lui continuando
così... - ecco,
qui viene il bello ragazzi, il personaggio che sta per apparire adesso è
veramente un esserino odioso, potrà sembrarvi carino, persino divertente, ma io
lo trovo dannatamente fastidioso e il peggio è che non riesco a nemmeno a
colpirlo! ( questo purtroppo l’ho imparato a mie spese, capirete tutto dopo)
‪‪Così io e Aisha ci guardammo in torno cercando di
capire da dove venisse quella voce, quando ad un tratto un lupo molto grande
con un manto argentato e sfumature bianche saltò addosso alla creatura
rocciosa. Il lupo era avvolto da un aura fiammeggiante color celeste e sfumata
di viola e i suoi occhi erano color giallo splendente.
‪‪Aisha: - scusa ma tu chi diavolo sei? -
‪‪Lupo argentato: - il mio nome è Calisfer, sono un demone
fiammeggiante, questo non è il mio vero corpo, diciamo che l'ho "preso in
prestito"-
‪‪Aisha: - da quel che ho capito sei qui per aiutarci o
sbaglio? -
‪‪Calisfer: - esatto ragazza, ma non credo che questo Golem
aspetterà le nostre presentazioni -
‪‪Il golem ci attaccò proprio mentre stavamo
parlando però riuscimmo facilmente a schivare il colpo.
‪‪Io attaccai il golem provando a spaccargli la testa con la mia spada ma tutto
risultò inutile
Calisfer: - non è così che funziona ragazzo!
Quel coso è più duro del diamante! –
Aisha: - ma come? Non si era formato da semplici
rocce? -
Calisfer: - si ma la magia che lo tiene insieme è molto più
potente di quanto tu possa immaginare –
Mentre I due chiaccheravano allegramente io tenevo
occupato quella montagna mobile però avevo bisogno di una mano e così decisi di
chiamare I due chiaccheroni a rapporto
Io: - Ehi! Ho bisogno di una mano qui!
Calisfer: - L’unico modo per farlo fuori è congelarlo e
distrugger… -
Mentre parlavano il golem distolse l’attenzione da me
e la concentrò su Aisha e provo a schiacciarla ma lei lo evitò facilmente
Aisha: - congelarlo, capito! ragazzi ho bisogno che mi
prendiate un po' di tempo per concentrarmi, tenetelo occupato! -
‪‪‪Io: -come vuoi! –
Io e calisfer tentavamo di distrarre il golem da Aisha ma lui aveva un chiodo fisso
con lei e così dovevo inventarmi qualcosa per distrarlo e all’improvviso mi
venne un’idea dannatamente geniale: pensai a tutte le parolacce e gli insulti
che conoscevo e che avevo imparato da tutti i banditi che avevo pestato e ce mi
avevano imprecato contro e mi inventai persino degli insulti su sua madre ( il
dialogo non ve lo posso scrivere perché è decisamente troppo volgare (:
Alla fine il mio piano aveva funzionato alla perfezione e il golem distolse
l’attenzione da Aisha e sferro pugno verso di me nel tentativo di schiacciarmi ma mi scostai rapidamente poco prima di essere spiaccicato.
‪‪Calisfer: - quel coso sarà anche lento ragazzo, ma se ti tocca
sei morto! Comunque idea geniale quella di prendendertela con sua madre, sei forte ragazzo! -
‪‪Io: - grazie, ma per lui non sarà affatto facile
toccarmi! -
‪‪Così tornai di nuovo all' attacco dando
al golem mille mazzate mentre calisfer lo attaccava con fiammate blu colpendo
qualche volta anche me.
‪‪Aisha: - Sono pronta! Lo trasformerò in un bel ghiacciolo!
Spostatevi, presto! -

‪‪Io e Calisfer ci spostammo con un rapido balzo mentre Aisha lanciò un raggio congelante verso il
golem che lentamente si congelava ma sfortunatamente non abbastanza in fretta:
il mostro riuscì a far staccare dal suo corpo un masso che era indirizzato
a me e io come un babbeo lo fissavo ma Aisha riusci a spingermi più avanti ma
il masso la colpì ad una gamba. Lei tentava dolorante di rialzarsi e io corsi a soccorrerla.
‪Io: - come stai? tutto bene? -
Aisha – cosa credi?! quel masso gigante mi ha preso in
pieno una gamba! E... Ahia! Ah, credo di essermi rotta un piede – era
abbastanza seccata…
‪‪Io: - ce la fai a camminare? -
‪Aisha: - Ma che...?! Mi spieghi cosa ti passa per in quella
testolina?! Hai visto le dimensioni di quel masso? credi che riuscirò a
camminare dopo che mi è passato sopra il piede?! - Disse
sempre più seccata.
‪‪Io: - d’accordo ho capito ti porterò io in braccio fino
a casa e poi ci penserà Rena a curarti-
‪‪Calisfer: - mi spiace interrompere la vostra "amabile
litigata" ma dobbiamo ancora frantumare questo
ghiacciolo roccioso -
‪‪Io: - si si, ho capito, ci penso io -
‪‪Con un balzo tagliai in quattro parti il mostro che si sgretolò in un cumulo di sassolini congelati. Calisfer allora decise di liberare il lupo che aveva posseduto per combattere contro il
golem e assunse la sua forma originale ossia quella di una buffa fiammella
azzurra alta all’incirca 20 cm con due occhietti distanziati tra loro e una
bocca piccola e imbronciata.
‪‪Io: – quella è la tua forma originale?!? hahaha! sei veramente
il demone più ridicolo che abbia mai visto! ahahaha! -
‪‪Calisfer in risposta mi appiccò fuoco a una ciocca di
capelli e iniziai a correre come un forsennato con la testa in fiamme e la spensi
infilandola nel ghiccio che Aisha aveva creato per sconfiggere il Golem poi corsi
verso Calisfer, furioso, cercando di tirargli un pugno, ma non riuscì a
colpirlo e il mio pugno andò a finire contro una roccia componente del golem
che si frantumò, insieme alle mie nocche.
‪‪Io: - AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!
Porc*£$!!%&£($ç*!!!!!!! [font='&quot'] -[/font]
‪Calisfer: - Ahahaha! Te lo meriti! Non lo sai che i demoni fiammegganti sono
immateriali? È come fare a pugni con una fiamma -
Io: - N-non potevi dirmelo prima che m-mi rompessi una
mano! Idiota! -
‪‪Calisfer: sei tu ‪‪qui l'idiota Aar... ah, a proposito com' è che ti
chiami? -
‪‪Io: - il mio nome è Elsword! Non hai mai sentito parlare
di me? ahia! La mano, ah... -
‪‪Calisfer: - perchè qualcuno dovrebbe parlare di te, sei solo
un moccioso! -
‪‪Io: - Senti chi parla sei una fiammella
piccola e inutile -
‪Calisfer: - fiammella piccola inutile eh? Tu non hai la minima
idea di cosa abbia passato questa fiammella per trovarti! -
‪Io: - cercavi me? -
‪Calisfer: - Esatto idiota -
‪Aisha: - ehi! io sono ancora qui! Vorrei tornare a casa!
‪Io: - ah, già... d’accordo torniamo a casa -
‪‪Così presi in braccio Aisha e mi preparai a tornare a
Ruben.
‪Aisha: - Ehi Calisfer, che fai vieni con noi o cosa? -
‪‪Calisfer: - oh, davvero posso venire da voi?
‪‪Aisha: - certo, dopotutto ci hai aiutato, no? -
‪‪Io: - COOOSA?!? QUEL TIZIO VIENE DA NOI?! -
‪‪Aisha: - perchè hai qual' cosa in contrario? -
‪‪Io: - Certo che si! Quel coso mi ha appiccato fuoco! -
‪‪Calisfer: - Solo perchè mi hai provocato! -
Io:- già, comunque non ti farò entrare in casa mia!
Aisha: - avanti Elsword, lascialo venire dopotutto ci ha aiutati o sbaglio? –Io: - e va bene, PER ORA, puoi venire con noi… -

Cavolo, quella ragazza riesce sempre a convincermi non dovrei farmi manipolare
così. Comunque alla fine tornammo tutti e tre a casa, dove ci aspettavano
Raven, Eve e Rena.

Capitolo 3: La storia di
Calisfer


E così arrivati a casa, entrai tenendo Aisha in braccio.
Rena:
- Ehi, cosa avete fatto fuori fino a adesso eh piccioncini? –
Io: - combattuto contro una montagna che
cammina se proprio vuoi saperlo –
Raven:
- il pugile Primo Carrera? –
Io: - chi? No no io parlo di un vero e proprio Golem di rocce
Eve: - Golem di rocce? Che strano, ho letto che non esistono più…
Rena: - già io non ne ho mai incontrato uno in tutta la mia vita… -
Io:- beh che io sappia non sono pazzo e ho anche due testimoni –
Raven:- c’era qualcun altro oltre ad Aisha? –
Io:- Già, ecco qui il nostro nuovo “amico”… -
Calisfer:- Salve a tutti il mio nome è Calisfer! –
Raven:
- Wow, un demone fiammeggiante, anche questi non si vedevano da un po’ –
Eve Già, interessante, comunque, Elsword ti aspettavamo –
Io: - e per quale ragione? –
Eve: - abbiamo finito le provviste, devi andare a comprare altro cibo in città –
Io: - uff… beh comunque non ho tempo aisha si è rotta un piede e bisogna medicarla
Così misi Aisha nel suo letto, mi girai e… SLAPP!!! Eve mi aveva tirato l’ennesimo
schiaffo!
Eve: - Elsword abbiamo bisogno di provviste! Ora vai a prenderle! –
Eve mi lanciò un sacchetto pieno di monete in faccia e mi buttò fuori casa
insieme a Calisfer, Rena si affacciò alla finestra e mi disse sottovoce: - non
ti preoccupare Elsword ci penso io ad Aisha, vai ora! –
Così io, ancora con la mano di Eve stampata sulla faccia, e Calisfer ci incamminammo
verso il mercato di Ruben alla ricerca di cibo
Calisfer: -ragazzo devi sapere che la gente non è abituata a vedere fiamme azzurre
fluttuanti –
Io: - Nessun problema, Ci sposteremo sui tetti delle case –
Calisfer: - Cosa? –
Io: - Fidati, sono bravo ad arrampicarmi – e così iniziai ad arrampicarmi sul retro
di una casa, raggiunto il tetto ci incamminammo verso il mercato. Ad un certo
punto mi accorsi della bellissima e luminescente luna piena, mi stesi sul tetto
e restai lì ad ammirarla con Calisfe
Calisfer: -Wow, il vostro mondo non smette mai di stupirmi…
Io: - Già… Ehi Calisfer, prima hai detto che mi stavi cercando e quando stavamo
litigando hai accennato a un nome, Aar… Aarqualcosa, a chi ti riferivi? –
Calisfer: - beh vedi ragazzo, la mia è una storia complicatata: ero un demone guardiano e
il mio padrone era un ragazzo di nome Aaron, beh, vedi, Aaron era un tipo come
te, forte, coraggioso, non curante del pericolo e stupido quasi quanto te –
Io: - Ehi! –
Calisfer: - Comunque, Aaron era il mio padrone, il mio amico, aveva un compagno e a sua
volta amico con cui giocava sempre, Reyley, anche lui custode di un demone
fiammeggiante, un certo Krono, devi sapere che i demoni e i loro custodi
possono fondersi insieme, la fusione con un demone dà dei poteri fori dal
comune e una velocità e forza sovraumane, però questo è possibile solo per
mezzora, altrimenti la personalità e la mente del demone e del custode
svaniscono trasformando il custode in una vera e propria macchina da guerra
distruttrice, comunque un giorno Reyley e Aaron decisero di sfidarsi in un
combattimento entrambi fusi con i loro demoni sapevo fin dall’ inizio che non
era una buona idea… così ci sfidammo ma passata mezzora Krono non volle separarsi
da Reyley e alla fine Krono ebbe la meglio sul suo guardiano e la sua
personalità si salvò mentre quella di Reyley scomparve per sempre… Aaron, il
mio custode cercò di contrastarlo ma alla fine Krono lo uccise e divorò la sua
anima… da quel giorno Krono divenne un Cacciatore di Anime e continuò a cercare
persone forti contro cui confrontarsi per rubare le loro anime, quel Golem era
opera sua… io ero troppo debole e non potevo combatterlo, non avevo scelta,
così fui costretto a scappare…
Io: - Ma di cosa stai parlando?! Si ha sempre una scelta! Non dovevi essere
codardo! Dovevi salvare il tuo amico!
Calisfer: - Ragazzo so benr che ho sbagliato, ma ora sei tu la sua prossima preda! E sei anche
l’unico che può fermarlo, ma devi diventare molto più forte, dobbiamo farlo
insieme se vogliamo salvare questo mondo e tutti i tuoi amici!
Io: - D’accordo Calisfer insieme lo sconfiggeremo! Te lo Prometto!
Calisfer: - sapevo che eri quello giusto –
Io:- quello giusto? –
Calisfer: -si, quello che non si sarebbe arreso –
Guardai Calisfer per un po’, infondo
era buono, aveva avuto una vita dura, ma comunque andava avanti, dovevo
aiutarlo, per il suo bene, ma anche per il mio quello di Aisha, tutti i miei
amici e di tutto il nostro mondo…
Io: - D’accordo Calisfer torniamo a casa –
così ci incamminammo verso casa, appena entrati,
vidi Eve che mi aspettava davanti alla porta, allora ricordai: AVEVO
DIMENTICATO DI COMPRARE DEL CIBO!
Eve - Dov’è il cibo? –
Io- Ehm, credo di averlo dimenticato… -
SLAAAPP!!!
Un altro schiaffo più forte di prima mi colpì in piena faccia
Raven: - Che cosa?!? Oh avanti non è possibile! Che cosa hai fatto tutto questo
tempo?!
Io:- Non è colpa mia! Sapete che non potete fidarvi di me!
Aisha: - Cosa è successo? – disse dall’altra
stanza
Raven: - Stasera
non si cena Elsword ha dimenticato la spesa –
Aisha: - COOSAAA?!? –
Rena:- nessun problema la farò io domani mattina –
Grazie al cielo! Rena mi aveva appena salvato la faccia da un altro schiaffo di Eve o
almeno così credevo perché poco dopo Eve si girò e me lo tirò lo stesso. E alla fine andammo tutti a letto senza cena.

Capitolo 4: Il
pellegrinaggio

La mattina successiva mi svegliai sentendo un delizioso odore di uova fritte e
appena aprii gli occhi vidi il volto di Raven che fissava me. Calisfer che si
era addormentato in una boccia per i pesci, per non appiccare il fuoco a tutta
la casa e poi era andato in cucina a dare una mano a Rena con le uova.
Io:- Raven, è una cosa abbastanza inquietante svegliarsi con te davanti che mi osservi,
sai?
Raven:- beh, comunque volevo dirti che è pronta la colazione, Rena si è ricordata di
fare la spesa, a differenza di qualcun altro… ha preparato delle deliziose
uova, quindi, SVEGLIAAAA!!! –
Raven mi tirò giù dal letto con tanto di coperte e poi andò a mangiare, io invece
rimasi per un po’ sdraiato per terra in pigiama a stiracchiarmi poi andai a
fare colazione. Mi sedetti al tavolo e iniziai a mangiare.
Io:- Wow, queste uova speziate sono davvero ottime, non sapevo che potevi cucinare
anche le uova, pensavo che riuscissi a preparare solo insalate – le dissi
mentre m’ingozzavo.
Rena: - Grazie! In effetti, questa mattina ho comprato anche alcune ricette e le ho
imparate per voi e Calisfer mi ha aiutato a cucinare, le ha fritte lui le uova
– mi rispose sorridendo. In quel momento entrò Aisha con un piede ingessato,
poggiandosi su una stampella e sbadigliando, si sedette con noi a tavola.
Io: - non sei
una mattiniera, eh? –
Raven:- ti ricordo che anche tu dormivi qualche minuto fa – Alla fine entrò anche
Eve, ma a differenza di noi era già pronta per affrontare il giorno.
Eve: - che cosa abbiamo in programma oggi? –
Io:- Beh io e Calisfer avevamo in programma un allenamento speciale per diventare
molto più forti –
Raven:- e perché dovreste diventare più forti? –
Io:- Mah è una storia lunga ve la racconterà Calisfer – così Calisfer gli raccontò
la sua storia mentre mangiavamo. Finito il racconto…
Raven:- Diventare più forte? Uhm sembra interessante, potrei unirmi a voi
nell’allenamento? –
Io:- Sicuro! –
Calisfer:- Mah, si può fare –
Aisha: - Non è giusto! Anch’io voglio
diventare più forte!
Calisfer:- no con la gamba in quello stato non riusciresti ad allenarti –
Io:- Calisfer ha ragione fidati è meglio se resti qui –
Rena:- ehi senza di me non partite! -
Io:- a me sta bene ma gli zaini con la roba li porti tu-
Rena:- D’accordo! –
Eve:- allora io resterò qui a badare ad Aisha e alla casa -
Io:- Fiuuu, grazie al cielo! Ha ha ha… ha… ha…
Eve:-Hm? –
Io:- NO! Non volevo dire questo! Il mio sospiro era riguardo a… ehm, il fatto che
tu e la badante terrete d’occhio… dai tirami uno schiaffo e basta… -
SLAAP!!!
SLAAP!!! Questa volta erano addirittura 2!
Raven:- ehi Calisfer, mi domandavo, l’allenamento è speciale giusto? Quindi non
basteranno i soliti manichini di paglia, dove hai in mente di portarci? –
Calisfer:- vedi, tempo fa quando Aaron ed io eravamo ancora inesperti un Saggio si offri
di allenarci per renderci più forti, il suo nome era Mayne l’Anziano, è da lui
che intendo portarvi , ha un proprio tempio, tra le montagne in un luogo abbastanza lontano –
Così alla fine ci incamminammo verso il Tempio di Mayne e come promesso Rena portò
gli zaini di tutti come al solito aiutata da Raven.

Capitolo 5: Finalmente al
tempio!


Erano passati ormai 3 giorni da quando avevamo lasciato Ruben io ormai ero allo
stremo e del tempio neanche l’ombra.
Io:- ehi Calisfer, quanto manca? Io non ce la faccio più –
Calisfer:- E piantala di lamentarti, cosa dovrebbe dire quella povera ragazza qui
dietro? Sta portando persino i tuoi bagagli, e comunque ci siamo quasi,
anch’ora qualche ora di camminata e arriveremo -
Rena:- Meno male! –
All’improvviso Raven si fermò.
Rena:- che c’è Raven? Sei stanco? –
Raven:- no, …ho un brutto presentimento… forse non dovremmo attraversare il sentiero
per il tempio, ma fare il giro largo… -
Io - Che?! No non ci penso proprio io non allungo la strada! Sono già esausto
così! –
Alla fine continuammo per il sentiero fino a che… Due cumuli di rocce separati
rotolarono giù dalla montagna e ci bloccarono la strada. Quei cumuli di rocce
stranamente stavano lievitando e iniziarono a unirsi in due strani mostri
umanoidi allora ricordai: GOLEM! Stranamente un golem aveva gli occhi Rossi
mentre l’altro li aveva verdi… bizzarro… ad un certo punto il golem dagli occhi
rossi ci attaccò, ma venne bloccato dal golem dagli occhi verdi che gli spezzò
un braccio, e così i due golem iniziarono un’impetuosa battaglia, vedere quei
due mostri lottare era una cosa affascinante ma allo stesso tempo terrificante.
Io non intendevo starmene lì a far niente e infondo il combattimento con un
golem sarebbe stato un fantastico riscaldamento. Così brandii la mia spada
dallo zaino (che trasportava Rena) e iniziai a combattere anch’io i golem non
mi interessava quale volevo solo fare a pezzi qualcosa, e così iniziai ad
attaccare entrambi i golem approfittando della confusione. Stranamente uno
sembrava voler contrattaccare quello rosso, però veniva sempre bloccato
dall’altro. Allora mi girai verso quello verde per attaccarlo non c’era gusto a
combattere contro uno che non poteva contrattaccare.
Raven:- Aspetta Elsword! Credo che quello con gli occhi verdi voglia darci una mano!
Io:- Lo so ma voglio combattere contro quello rosso! Ma l’altro non me lo permette! –
Allora Rena poso giù gli zaini prese il suo arco e lancio una freccia congelante che
prese in piena testa il Golem con gli occhi rossi e glie la frantumò.
Io:- Come sapevi che bisognava congelarlo per distruggerlo?
Rena:- bisognava congelarlo? Beh, non lo sapevo, è stato un colpo di fortuna! –
In quel momento anche l’altro Golem si frantumò, senza motivo, e alzò un grande
polverone.
Io:- Ehm qualcuno ha capito che è successo? –
Appena la polvere si diradò una scalinata lunghissima ci si parò davanti, in cima a
essa c’era un grande tempio in stile antica Cina.


Capitolo 6: L’Anziano Mayne

Calisfer:- eccoci, il Tempio di Mayne… Mica male eh?
Io:- Eh? Scusa non ti stavo ascoltando ero impegnato a osservare la lunghissima e
interminabile scalinata che ci attende per raggiungere il tempio… -
Calisfer:- Hm, non l’avevo notata, beh, FORZA RAGAZZI MUOVIAMOCI! Dobbiamo fare in
fretta se vogliamo raggiungere il Maestro prima dell’alba! –
Iniziammo a percorrere la scalinata per il Tempio, io usai tutte le energie che ero
riuscito a risparmiare durante il viaggio e iniziai a correre su per le scale.
Corsi per diverse ore ma riuscii ad arrivare solo fino a metà strada e così mi
stesi sulle scale esausto poi guardai in basso per vedere a che punto erano
Raven e Rena ( Calisfer, siccome sapeva lievitare riusciva a mantenere il mio
passo e non si stancava mai) erano ancora a metà di tutta la strada che io
avevo fatto! Poi chiusi gli occhi e mi
addormentai… Mi svegliai all’incirca un paio d’ore dopo, in spalla a Raven che
mi trasportava.
Io:- Caaavolo, che bella dormita! Ehi, a che punto siamo? – dissi mentre mi
stiracchiavo.
Rena: -
Q-quasi arrivati… Ancora pochi g-gradini e ci siamo - Rena era praticamente
esausta, così io che ero ben riposato presi i bagagli di tutti e li portati
correndo come un fulmine fino in cima alla scalinata, lasciando Raven e Rena
indietro. La porta del tempio era davvero enorme. Posai i bagagli a terra e
andai a bussare al portone, poco tempo dopo un vecchietto molto basso che
indossava una lunga tunica rossa e bianca
Nonnetto:- che vuoi? –
Io:- Voglio che alleni me e i miei amici! –
Nonnetto:- Quali amici? Qui oltre a te vedo solo un dem… Calisfer? –
Calisfer:- Si Mayne sono proprio io!
Mayne:- Wow il tempo è stato gentile con te, non è vero? –
Calisfer:- Già, ma con te non abbastanza gentile, Sei un vecchio decrepito! Hahaha! –
Mayne:- non sei cambiato neanche nel carattere vedo… portami rispetto! Comunque non posso
allenarvi, sono già impegnato ad addestrare un allievo –
Calisfer:- Ti sei portato l’ennesima ragazza nel tempio vero? Sempre a provarci, eh
vecchia carcassa? –
Mayne:- beh, più o meno… Comunque non vi allenerò, tornate quando sarete due belle
ragazze e poi ne riparl… - in quel momento Rena e Raven terminarono la scalata
e Mayne si bloccò per un attimo poi si rivolse a Calisfer
Mayne:- Ehi Calisfer, chi è quella splendida ragazza laggiù? Potresti presentarmela?
Calisfer: - Perché dovrei? -
Mayne: - Sarò il tuo migliore amico ok? –
Calisfer:- Non credo proprio… -
Mayne:- Ti prego! Please! Por favor! Bitte! S’il vous plaît! – E allora Mayne fece
una faccia pietosa tipo… avete presente il gattino di Shrek? Ecco uguale, solo
che a differenza del gatto che sembrava tenero, il vecchio era ancora più
orribile e il mio amico Calisfer non mollava.
Calisfer:- Mayne, fai ancora quella faccia e ti appicco fuoco –
Mayne:- oh, avanti! Che cosa vuoi in cambio? –
Calisfer:- Allena me e il mio amico qui presente, ah sì, e anche gli altri due qui
dietro –
Mayne:- COSA?! Così tanti?! N-no! N-non posso farlo mi spiace! -
Calisfer:-Ah, beh allora ci porteremo via la nostra amica… - allora si avvicinò Rena
accompagnata da Raven.
Rena:- di che parlavate ragazzi? –
Io:- beh, a quanto pare non ci potremo allenare nel temp…
In quel momento io mi accorsi che Mayne si girò di colpo e guardò le… ehm…
innominabili di Rena poi di scatto disse:
Mayne:- FERMI! HO CAMBIATO IDEA! VI ALLENERO TUTTI! –
Io:- Ora si che si ragiona! E bravo vecchietto! –
Raven:- come mai ha cambiato idea così di colpo? –
Io:- Eh, amico mio, sono i misteri della vita… -
Alla fine seguimmo tutti Mayne nel tempio

Capitolo 7: Un nuovo
compagno/a


Il Tempio di Mayne era enorme c’erano moltissime stanze e al centro del dojo c’era
un campo da allenamento grandissimo con un’enorme quantità di armi e arene di
sopravvivenza differenti, in una di queste c’era una ragazzina bionda più o
meno della mia età che si allenava sparando a dei bersagli in movimento con
delle pistole. Quella ragazza aveva lunghi capelli biondi e occhi azzurri,
indossava una pesantissima armatura di metallo, tutta imbottita. Mi avvicinai e
le chiesi:
Io:- Ehi ciao! Tu sei l’allieva di Mayne vero? –
Ragazzina:- GRRR!!! NON SONO UNA RAGAZZAAAA!!!! PERCHE SBAGLIANO TUTTI?! -
Mayne:- Già, ci sono cascato anch’io… –
Ragazzo - MA COME E POSSIBILE?! NON CE N’E UNO CHE L’AZZECCA!–
Io:- Secondo me lo sembra per via dei capelli – dissi rivolto a Raven.
Raven:- Già, forse anche per il portamento… -
Io:- e che mi dici di quelle spille rosa? -
Ragazzo:- PIANTATELA!!! SECONDO VOI UNA RAGAZZA SAPREBBE FARE QUESTO?! –
Allora Chung sfoderò una pistola e in poche
frazioni di secondo tutti e venti i bersagli furono trapassati da almeno un
paio di proiettili.
Ragazzo:- Allora? Che ve ne pare? Pensate ancora che sia una ragazza? –
Io:- Sì –
Raven:- Sì -
Mayne:- Sì -
Calisfer:- Sì –
Chungci tirò un pugno molto forte in testa ciascuno, non colpì Calisfer perché è
immateriale.
Ragazzo violentoß(notare l’aggiunta del aggettivo…): - E
ADESSO?! –
Io:- No… –
Raven:- No… -
Mayne:- No… -
Calisfer:- No… -
Ragazzo violento: - Felice di aver chiarito.
Io sono Chung! -
Io:- Piacere, Elsword! –
Raven:- Raven… -
Calisfer:-Il mio nome è Calisfer!
Rena:- Rena!
Mayne:- a me già mi conosci… Forza entriamo si sta facendo buio, seguitemi vi
presento mia moglie e poi vi mostrerò le vostre rispettive stanze…-
Attraversammo il tempio fino alle cucine, erano pervase da un delizioso odore di spaghetti,
la cucina era piena di ogni sorta di spezie e grandi quantità di cibo, al
centro della cucina c’era un grade calderone che conteneva una zuppa di
spaghetti, dietro al calderone c’era una vecchietta vestita con un kimono
interamente bianco, alta poco più di un metro che ridacchiava a ogni
ingrediente che metteva nella zuppa.
Mayne:- Clara! Abbiamo nuovi ospiti! -
Clara: -Non ti sarai portato l’ennesima ragazza nel tempio vero? –
Mayne:- No, questa volta sono arrivati di loro spontanea volontà, ah si è c’è anche
Calisfer, te lo ricordi no?
Clara: -ah, il piccolo sfrontato? Si si me ne ricordo –
Io: - Certo certo, io sono Elsword
e loro sono Rena, Raven e Calisfer, quellà la dietro e Chung -
Chung:- TI HO DETTO CHE SONO UN MASCHIO! –
Io:- Comunque data la vostra mania di mettere gli antichi templi di addestramento
su per montagne e con scalinate di 80 km io e i miei compagni siamo esausti e
avremmo veramente bisogno di riposarci quindi se voi ci indicate i letti noi
andremo subito a dormire, grazie –
Mayne:- Bene seguitemi –
Seguimmo Mayne attraverso il tempio che ci condusse fino alle stanze da letto: ognuno
aveva la sua e potevamo addobbarla con qualunque cosa. Io corsi a prendere la
più grande.
Io:- MIA! Notte! –
Così mi chiusi dentro mi sdraiai sul letto e iniziai a dormire.
Calisfer:- è proprio incorreggibile… -
Così, alla fine ci addormentammo tutti nelle rispettive stanze.

Capitolo 8: La squadra al
completo


Mi svegliai verso mezzogiorno, andai a chiamare gli altri, ma non c’erano,
evidentemente si erano svegliati prima di me. Andai a cercarli, erano tutti
fuori, a parlare in gruppo con altre due nuove persone, sembravano due ragazze,
ma non potevo accertarmene visto che avevo sbagliato anche con Chung. Mi
avvicinai al gruppo,
Io:- Ehi buongiorno! Raven come mai non mi hai tirato giù dal letto oggi? -
Raven:- Veramente sarebbe buon pomeriggio e comunque, guarda qua chi ci è venuto a
trovare –
Io:- Venuto a trovare? Chi verrebbe in cima a questo tempio per venire a trov… -
Guardai meglio quelle due ragazze… Erano Aisha e Eve!
Oh No! E io che pensavo di essere sfuggito agli schiaffi di Eve!
Calisfer:- Come avete fatto ad arrivare fino a qui così in fretta? –
Aisha: - Teletrasporto! Il mio piede è
guarito e volevo allenarmi con voi ora che posso! –
Eve:- Dato che non avevo niente di meglio da fare l’ho seguita –
Io:- E chi bada a casa mia?! E all’Eldrit?!–
Aisha: - tranquillo Elsword, abbiamo pensato
a tutto noi, abbiamo chiamato una badante -
Rena:- Ora siamo di nuovo al completo! Non è magnifico? –
Io:- Haha… Già… Magnifico… -
Eve:- qualcosa in contrario? –
Io:- NO! NIENTE! ASSOLUTAMENTE NIENTE! –
Mayne:- d’accordo ragazzi, basta festeggiare è il momento di iniziare l’allenamento!
Oggi sarà più che altro un giorno di riposo, sceglieremo il tipo di
addestramento da seguire, vi consegnerò le armatura da addestramento e le armi,
Forza seguitemi nel tempio! –
Seguimmo tutti Mayne nel tempio, io mi portavo dietro Aisha che mi abbracciava in
continuazione.
Mayne:- D’accordo ora è il momento della valutazione! Cominciamo da te ragazzo con i
capelli rossi –
Io:- Il mio nome è Elsword! -
Mayne:- Come ti pare… uhm… da quel che vedo sei un Cavaliere Magico giusto? Lasciami
dire, è veramente una scelta stupida, il tuo talento con la spada è sprecato,
vediamo..., uhm, trovato! Ti addestrerò per diventare un Sheat Knight!-
Io:- Sheat Knight? E che cos’è? –
Mayne:
- Un esperto l combattimento a due spade naturalmente! Tieni ecco la tua
armatura da addestramento e le tue armi mettitele e poi va ad aspettarmi nel
campo di sopravvivenza n°12 –
L’armatura era una pesantissima corazza in metallo e le armi erano due spade in legno
ridicole, ma altrettanto pesanti, però io le misi lo stesso e poi andai nel
campo n°12 dove mi aspettava Chung
Io:- Perché dobbiamo portare queste armature? Cavolo sono pesantissime –
Chung:- Il maestro dice che alla fine dell’allenamento lo ringrazieremo per le
armature, non so cosa intenda, ma io mi ci sto abituando –
Poco dopo arrivarono Rena e Raven.
Calisfer:- che tipo di allenamento ha scelto per
voi?-
Raven:- Weapon Taker –
Rena:- Trapping Ranger –
Portavamo
tutti le stesse identiche armature in metallo. Sul campo d’addestramento c’era
il silenzio totale, il campo n°12 era pieno percorsi mortali, dalle asce
giganti, alle mura di fuoco e ai recinti con squali, c’era di tutto e di più. A
un certo punto entrarono nel campo anche Aisha ed Eve, seguite da Mayne.
Rena:- e voi che addestramento seguirete ragazze? –
Eve:- Code Electra –
Aisha: - Battle Magician -
Mayne:- D’accordo ragazzi, oggi come ho detto, avrete il giorno libero, però dovrete
indossare le armature sempre, giorno e notte anche mentre fate la doccia,
tranne le ragazze, voi potete togliervela quando volete e soprattutto sotto la
doccia! Voi altri invece no! Chiaro? –


Io:
- COSA?! –


Mayne:
- hai capito benissimo ragazzo, ci si toglie l’armatura fa tutta la scalinata
per il tempio 10 volte e se non la finisce entro 24 ore la rifà finche non la
completa, ora andate e riposatevi se volete, ne avrete bisogno –
Io, Calisfer e Raven andammo in giro per il tempio a visitare i percorsi di
sopravvivenza, Chung andò a mangiare in
cucina e le ragazze andarono a parlare tra di loro nella Sala Grande, che era
una stanza enorme nel tempio, piena di trofei del Maestro. Io e Raven ci
ritrovammo davanti all’arena da combattimento.
Io:- Ehi Raven, che ne dici, ti va una piccola sfida? –
Raven:- Eh? Che genere di sfida? –
Io:- Un combattimento no? Alla vecchia maniera spada contro spada, beh anche se
sono pesanti e fatte di legno, che ne pensi? –
Raven:- perché no… -
Entrammo nell’arena, era grandissima, c’erano tanti di quegli spalti, tutti vuoti e al
centro uno spiazzo di terra per il combattimento.
Raven:- Ma è grandissimo… -
Io:- Wow… Ok, basta perdere tempo! Fatti sotto! –
Raven:- Come desideri –
Raven mi attacco, io credevo di schivare facilmente il colpo, ma l’armatura era molto
più pesante di quanto immaginassi e Raven mi colpì in pieno petto facendomi
cadere all’indietro.
Raven:- che hai? –
Io:- Nah! Quest’armatura è dannatamente pesante! Ora però è il mio turno! –
Colsi Raven di sorpresa e lo colpì in testa con la spada, fortunatamente non ci
facevamo niente perché le spade erano in legno e le armature erano sì pesanti,
ma anche molto resistenti, continuammo a combattere fino a sera, ridendo e
scherzando tra di noi e prendendoci in giro l’un l’altro durante il
combattimento. Giunta notte ci stancammo e decidemmo di andare a dormire.
Io:- Ah! Sono stanco morto, andiamo a dormire! –
Raven:- Già, comunque è stato un bell’allenamento mi sono davvero divertito! –
Io:- Concordo! È da un po’ che non ci allenavamo insieme vero?
Raven:- Vero! Forza adesso torniamo nel tempio –
Così a fine giornata andammo tutti a letto…

Capitolo 9: il primo giorno
d’addestramento

Il mattino successivo fummo tutti svegliati alle 6 da un suono di tromba, tipo i
militari
Io:- Uh? Ancora 5 minuti Raven… -
Raven:- Io sono nella mia stanza fratello… - rispose lui sbadigliando.
Una voce si sentiva forte e chiara in tutte le stanze:
*TUTTI I RAGAZZI AL CAMPO DI ADDESTRAMENTO CENTRALE, IL N° 6, LE RAGAZZE POSSONO
TRANQUILLAMENTE RIPOSARE ANCORA, TUTTI GLI ALTRI FUORI DAL LETTO!!!* era
chiaramente Mayne…
Riuscivamo a parlare tra di noi perché ogni stanza aveva una sottospecie di finestra vuota
che collegava tutte le stanze tra loro.
Aisha: - Oh che gentiluomo questo Mayne! –
Chung:- Io direi piuttosto vecchio pervertito… -
Io:- ahahaha! Bella questa!-
Mayne:* VI HO SENTITO, ORA VI ASPETTA UN ALLENAMENTO 3 VOLTE PIU FATICOSO!*
Calisfer:- Ne è valsa la pena! –
Raven:- ben detto…-
Alla fine ci alzammo tutti dal letto, a fatica però, siccome eravamo costretti a
dormire con quella maledetta armatura di 2 tonnellate. Io e i miei amici ci
incamminammo verso il campo di addestramento N° 6, dove trovammo Mayne
Mayne:- L’allenamento di oggi sarà una caccia al tesoro, consisterà nel trovare una
mia ciabatta che ho inavvertitamente perso, giù per la scalinata del tempio,
chi la trova per primo avrà la cena, tutti gli altri si addestreranno nel campo
di addestramento N° 2 per tutta la notte sotto la mia supervisione –
Chung:- e le ragazze? –
Io:- Già non mi fido a lasciare la mia Aisha nelle mani di questo vecchietto –
Raven:- lo stesso vale per Rena, Calisfer stai con lui e sorveglialo –
Calisfer:- Agli ordini capo! Tieni quelle manacce lontane dalle ragazze vecchio o ti do
fuoco! –
Mayne:-Tranquilli anche le ragazze si alleneranno ma loro nei percorsi di
sopravvivenza, ora andate! -
Io e gli altri ci precipitammo giù per la scalinata alla ricerca della ciabatta
perduta. Io essendo più furbo (modestamente) presi la mia spada in legno e la
usai come “snowboard” pe affrontare la discesa molto più rapidamente ovviamente
arrivai primo ma della ciabatta del Maestro neanche l’ombra, io continuai
comunque a cercarla, poco dopo arrivarono anche gli altri due e si misero a
cercarla, passarono ore ma non si vedeva alcuna ciabatta, era ormai sera quando
ad un tratto un bigliettino scivolò giù per l’immensa scalinata. Lo raccolsi e
lo lessi ad alta voce “Ragazzi, ho ritrovato la ciabatta, ce l’avevo al piede,
potete tornare su. Mayne Ps: Calisfer mi ha aiutato a ideare questo scherzo,
PACE!”
Chung:- Quel dannato vecchietto psicopatico! –
Io:- Quando trovo quel demente di Calisfer giuro che lo spengo! –
Incominciammo a correre su per la scalinata stanchi, affamati, ma soprattutto furiosi!
Io:- Quando arriviamo in cima voi lo tenete e io lo pesto! –
Chung:- E poi buttiamo lui giù per la scalinata con quelle sue dannate ciabatte! –
Raven:- non posso credere che ci abbia fatto uno scherzo del genere! È proprio un
immaturo! –
Arrivammo in cima alla scalinata grazie all’energia che ci dava la collera, spalancai il
portone con un calcio, c’erano le ragazze che si allenavano nel campo
d’addestramento N°7, quello pieno di trappole letali.
Chung:- Dov’è quel vecchio balordo?! –
Eve:- Sul tetto del tempio, con Calisfer -
Io:- LO SAPEVO! –
Continuammo a correre verso il tempio attraversando tutte le trappole mortali delle aree di
sopravvivenza senza farci caso, poi ci arrampicammo sul tetto del tempio fino
in cima e li trovammo i due seduti su una poltrona a ridere.
Raven:- Questa ce la paghi! –
Io:- Siete nei guai fino al collo! –
Chung: - preparatevi a ricevere una bella batosta! –
Mayne:- Ehi, dopotutto è stato un ottimo allenamento, no? Comunque la prova è ancora
valida chi mi sconfigge e riesce a prendere la ciabatta ottiene la cena, gli
altri sgobbano… Forza, fatevi sotto! –
Io:- Con immenso piacere vecchio! –
Io gli andai incontro con un fendente di spada, ma lui lo schivò come se nulla
fosse e poi contrattacco con un pugno che io ero certo di schivare, ormai mi
ero abituato al peso dell’armatura e potevo muovermi come prima, il pugno mi
mancò e io gli dissi:
Io:- ha sei lento vecchio! Mi hai mancato! –
Mayne:- Ne sei sicuro? –
Al centro della mia corazza cera una crepa da rottura piuttosto grande, ma com’era
possibile? Non mi aveva nemmeno toccato! All’improvviso sentii il pugno che mi
aveva mancato colpirmi il petto, ma Mayne non si era mosso…
Io:- Gwaah! C-come diavolo hai fatto? Ahia… -
Mayne:- Il Taglio del Vento, una mossa talmente rapida e precisa che nemmeno si vede,
sorprendente eh? –
Io chiusi gli occhi, il dolore al petto era fortissimo, non riuscivo più a
reggerlo e svenni… Mi svegliai un’ora dopo, nel campo di sopravvivenza N° 1, il
più letale, attorno a me c’erano Raven e Chung, anche loro a terra. Poco dopo anche
Chung e Raven si svegliarono, io guardai la corazza era di nuovo intera. Mayne
era seduto su uno sgabello davanti a noi e mangiava tranquillamente un sandwich.
Mayne: -Avete perso tutti la sfida quindi vi allenerete tutta la notte e senza cena
sotto la mia supervisione e quella di Calisfer.
Chung:- Pensi di restare sveglio più a lungo di noi, ma fammi il piacere! Sei
vecchio! Non ci riuscirai! –
Mayne:- Ha! Voglio proprio vedere cosa può la tua giovinezza contro un caffè triplo!
Senza contare che siete anche esausti, ora iniziate a percorrere l’arena o vi
frusterò! –
Io:- Calisfer sei un maledetto traditore! –
Calisfer:- Scusa fratello, ma mi ha offerto delle caramelle gommose e sai che ne vado
pazzo! –
Io:- Ma io non lo sapevo! – dissi mentre facevo flessioni.
Calisfer:- beh ora lo sai, e se vuoi corrompermi devi darmene qualcuna –
Io e i miei due compagni di sventure continuammo ad allenarci per tutta la notte
schivando frecce e sciabole, saltando fossati e cerchi infuocati.

Capitolo 10: il peggio deve
ancora venire

La mattina Clara, la moglie di Mayne, ci condusse gentilmente in cucina per la colazione,
dove ci aspettavano le ragazze che mangiavano.
Rena:- Giorno ragazzi! Dormito bene? –
Chung:- Dormito? Che cosa significa “dormito”? -
Io:- Zzzzz…Zzzzz…Zzz* Uh? Eh? Che è successo? –
Rena:- Cosa gli è capitato? –
Aisha: - Non ne ho la minima idea, sono
esausti… -
Raven:- Mayne…ciabatta…scalinata… tanto sonno…-
Calisfer:- Naah, stanno bene –
Mi addormentai con la testa nel piatto pieno di minestra, ma non me ne importava
un bel niente volevo soltanto dormire…
Allora Eve mi prese per la maglia sotto l’armatura, mi tirò su dolcemente la testa e….
SLAAAP!!!! Mi mancavano proprio gli schiaffi di Eve! Nonostante lo schiaffo io
non aprii gli occhi, volevo assolutamente dormire e nessuno mi avrebbe fermato!
Eve:- È molto più grave di quanto pensassi… -
Mayne:- Miei cari allievi, ieri era solo il primo giorno di addestramento, vi
assicuro che i prossimi saranno molto peggiori –
Raven:- Oddio… -
Aisha: - Che?! –
Chung:- Nooo… -
Rena:- Uffa… -
Eve:- Hmp –
Calisfer:- ha ha haha! Sììììììì!!! –
Io:- Zzzz… Zzzz… No, mamma non voglio i biscotti per colazione… Ronf… -
Mayne:- Avanti! Tirate fuori l’ottimismo! Volete o no diventare forti? –
Raven:- Vorremmo anche dormire se possibile –
In quel momento un rumore di rocce che si frantumano ci aveva interrotto, tutti
sobbalzarono tranne me che dormivo ancora.
Clara: - I Golem sono alle porte! E sono a decine!-
Calisfer:- Krono deve averci trovati!
Mayne:- Oh ecco qua! Sarà il vostro prossimo allenamento! Chi sconfigge più Golem di
tutti vince un’intera giornata di riposo! –
Io:-Zzzz…* Eh? Riposo?! Fatevi da parte li faccio fuori tutti! –
Andammo a prendere le nostre armi e partimmo alla carica dei Golem, io ero una furia
disruttrice, volevo quella giornata libera! Non mi importa se non potevo
congelarli, li avrei ridotti in mille pezzi! Questa volta i Golem avevano tutti
gli occhi rossi, evidentemente quello con gli occhi verdi era stato mandato da
Mayne per proteggerci. Io spalancai la porta con un calcio e partii ad
assaltare i golem, erano poco più di una ventina, a me non importava un bel
niente saltai giù per la scalinata addosso al primo , lo presi per la testa e
lo scaraventai addosso ad un altro ed entrambi si frantumarono in mille pezzi,
poi mi lanciai addosso ad un altro mostro e gli conficcai la spada in testa, la
girai e gli spaccai il cranio, arrivarono anche gli altri miei amici, Raven attaccò
un golem con la sua sciabola, glie la conficcò nel petto, fino a trapassarlo,
poi, usando il suo braccio nasod sferrò un pugno potentissimo al golem che
venne scaraventato addosso ad un altro e si distrusse. Poi Rena scoccò 5 frecce
congelanti e ne beccò altrettanti golem. Poi Aisha lanciò una sfera di ghiaccio
enorme nel cielo, poco dopo una grandine gigante cadde giù dal cielo
distruggendo 4 golem,
Aisha: - quattro! -
Rena:- Ha! Io sono a cinque! –
Io:- tre! –
Raven:- due! –
Chung:- Uffa! Io a zero!
Lasciatemene qualcuno! –
Raven: - Ehi Eve,
che fai, non ti unisci al divertimento? –
Eve:- No, d'altronde ve la cavate benissimo da soli –
Raven:- come ti pare, ne restano ancora 8! –
Chung:- Non per molto! –
Chung impugnò le sue pistole e sparò in bocca a 5 golem facendogli esplodere la
faccia.
Chung:- che ve ne pare? –
Io presi la mia spada e la conficcai in testa ad un golem, poi piegandomi
all’indietro fino a fare un salto mortale lo scaraventai addosso ad un altro
distruggendoli entrambi, ormai ero alla pari con Rena
e Chung, e Restava un solo golem, che stava per essere fatto fuori da Raven, ma
io lo anticipai e colpii il golem con un pugno fortissimo e con un fendente lo
scaraventai involontariamente verso Rena, che distrusse il golem con una
freccia congelante! Avevo perso la sfida! In effetti, l’allenamento stava
funzionando, adesso eravamo diventati decisamente più forti! Però io avevo
perso comunque… Tornammo su per la scalinata, dove ci aspettava Mayne.
Mayne:- Complimenti Rena! La giornata libera è tutta tua, goditela fin che puoi! –
Rena:- Beh, veramente… io voglio lasciarla ad Elsword la mia giornata –
Aisha: - Che?! Ma ti sei bevuta il cervello?!-
Rena:- No, ma Elsword è quello che si è impegnato più di tutti e la merita lui –
Io:- Wow, grazie Rena! –
Mayne:- Bene, rispetto la tua decisione… Forza tutti gli altri, AL LAVORO! –
Io: - Cavolo,
non ti ringrazierò mai abbastanza amica mia! –
Rena:- Nah dimenticalo, anche tu mi hai aiutato quando ne avevo bisogno, ora va e
goditi la tua giornata libera! –
Cavolo, Rena è sempre stata gentile con me, in qualunque occasione, ero davvero
fortunato ad averla come amica. Promisi a me stesso che avrei ripagato quel suo
gesto così gentile. Alla fine andai a letto e dormii per tutto il giorno.
 
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view post Posted on 11/2/2013, 21:54
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20. La torre di Peita.
???: "Capisco....s-scusa, hai ragione. Sono i nostri problemi, dovremmo risolverli per conto nostro. *sniff*"
Linn: "E-ehi, dai, non piangere.....ti sembra un comportamento da persona matura? Purtroppo abbiamo già i nostri problemi, non possiamo aiutarvi. Anche perché, sono sicura che neanche noi potremmo fare qualcosa contro dei demoni."
???: "No, no, va b-bene, lo capisco. Mi inventerò qualcos'altro....spero."
Linn: "Ascolta....non posso aiutarti, ma conosco delle persone che potrebbero farlo. Questi ragazzi erano conosciuti come il team di ricerca dell'Eldrit. In passato ci diedero un grandissimo aiuto senza chiedere nulla in cambio, e ho sentito che sono riusciti a sgominare un intero esercito di Nasod, da soli. Ma ormai sono due anni che non si fanno più vedere."
???: "Ma....l'hai detto anche tu, sono un semplice gruppo di ricerca. Perché dovrebbero rischiare semplicemente per toglierci dai g-guai?"
Linn: "Infatti non ti assicuro che ti aiuteranno, ma ripeto, potrebbero farlo. Purtroppo questo è tutto ciò che posso fare per te. Stammi bene, e fai attenzione."

-----

Rena: "Vogliono davvero farci fare questo?"
Elsword: "Non capisco come facciano anche solo a pensare che accetteremo"

Raven fece ritorno nel castello dopo il lavoro. Nell'immenso salotto, trovò Elsword, Rena e Aisha, seduti davanti a un grosso tavolo, concentrati nel guardare una lettera.

Raven: "Chi scrive? Sono notizie da Chung, per caso?"
Elsword: "Ehm, ecco.....l-leggi."

Elsword consegnò il pezzo di carta a Raven, che afferrò con il braccio buono. Sulla lettera c'erano scritte ovviamente della parole, con una bellissima e ordinata grafia, piena di sigilli come se fosse un documento ufficiale molto importante. Raven lesse ad alta voce.

"Non so nemmeno cosa scrivere per iniziare.....il mio nome è Alvar, sono il segretario di una piccola zona chiamata Peita. Vorrei chiedervi un grosso aiuto. Peita non è una cittadina, ma una zona deserta che traccia il confine tra la città di Belder con il resto della regione, qui c'è solo un grosso tempio per il Dio di Elios, ed, ecco.......siamo stati attaccati. Da dei demoni.
Mi dispiace così tanto di non risultare molto chiaro in questa lettera. Immagino anche i vostri pensieri, non ci conosciamo nemmeno, eppure vi sto informando di tutto ciò. Credetemi, non sono davvero bravo con le parole, per cui vi chiedo di recarvi almeno a Peita, dove potremmo parlare con calma su ciò che vi sto proponendo. Mi dispiace molto essere così vago.....ma le spiegazioni sono sempre state il mio punto debole, sin da bambino. Quello che vogliamo, in ogni caso, è che il "Team di ricerca di Eldrit" al completo si rechi a Peita, dove verrete accolti da me. Lì potremmo discutere meglio.
P.S.: Siamo disposti ad offrire una ricompensa, ma molto poco generosa. Ci dispiace."

Raven: "Che storia è questa? Demoni? Peita? E quante volte si è scusato questo tizio?"
Rena: "Non conosci Peita? Eppure ha scritto che è una zona vicina a Belder."
Raven: "Non mi sono mai interessato alle altre cittadine. Che posto è?"
Aisha: "Peita è una zona sacra, dove si dice abbiano messo piede le divinità creatrici del nostro mondo. E' un fitto bosco, dove al centro del territorio spicca una gigantesca torre, il Tempio di Peita. Lì sono sepolti moltissimi personaggi di grande rilievo e importanza storica, e la leggenda narra anche che lì dentro sia nascosto il corpo di Dio stesso."
Elsword: "Bel posto. Suona ottimo per una scampagnata. Ma che cosa vuole questo tipo? Ci ha preso per dei mercenari?"
Rena: "A quanto pare ha saputo di noi da qualcuno.....e ci ha scambiato appunto per dei mercenari. Meglio riferir loro che si sono sbagliati di grosso."
Raven: "....ci andremo. Qualcuno avvisi Chung. Sono sicuro che questa storia sarà molto interessante per lui."
Aisha: "Cosa? Ma perché?! Noi non siamo un esercito, non ci interessa essere pagati per sconfiggere dei nemici. E poi perché dovrebbe interessare a-.....AH!"
Elsword: "D-demoni..."
Rena: "Saranno li stessi che hanno invaso la città di Chung?"
Raven: "Domani terminerà l'inverno. Sicuramente ci sarà un dirigibile mercantile che partirà per Altera. Consegniamo una lettera al capitano e facciamo tornare Chung. Subito."


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Il dirigibile di Besma raggiunse Altera, il giorno dopo. Il capitano del dirigibile andò incontro ad Aron, il Pongo capo di Altera, che, dopo aver conosciuto Chung e i suoi amici, aveva cominciato a fidarsi maggiormente degli umani, tanto da decidere di farsi vedere dal dirigibile mercantile, con la quale il popolo strinse un bel rapporto di amicizia.

Capitano: "Ehi, capo. Dov'è Chung?"
Aron: "Chung? Dovrebbe essere ad allenarsi in questo momento.....vuoi qualcosa da lui?"
Capitano: "Mi è stato chiesto dal Maestro Raven di consegnarli questa lettera, e di aspettare 3 ore più del solito prima di ripartire. Sembra che sia successo qualcosa di grosso, ma io non ne so niente."
Aron: "M-maestro Raven?"
Capitano: "E' una lunga storia. Tu pensa solo a consegnare quella roba a Chung. Noi rimarremo qui il tempo che ci hanno chiesto, naturalmente."
Aron: "Mhhhh, capisco.....beh, non rimanete qui fuori. Su, forza, entrate. Vi faremo finalmente vedere la nostra dimora."

Aron e il piccolo gruppo di mercanti entrarono nella città di Altera, la città dei Pongo. L'equipaggio del dirigibile si sorprese molto nel vedere il luogo in cui vivevano i loro piccoli e pelosi amici. Mentre visitavano il posto, Aron si preoccupò invece di far chiamare Chung, per consegnargli quella lettera. Chung raggiunse Aron a casa sua, insieme ad Eve, piuttosto sudato e con un asciugamano intorno al collo. Sembrava proprio come qualcuno che aveva interrotto gli allenamenti da poco.

Chung: "Mi ha detto Agda che mi cercavi con urgenza. E' successo qualcosa?"
Aron: "Tieni. Questa è per te. Credo che vi riguardi."

Aron porse la lettera a Chung. Non aveva né mittente, né destinatario.

Eve: "Che cos'è quella cartaccia?"
Chung: "Eve, è una lettera. Qualcuno ha scritto un messaggio. Forse saranno stati Elsword e gli altri. Diamo un'occhiata."

Chung strappò la carta della lettera ed estrasse il fogliettino su cui c'erano scritte poche parole, con una grafia piuttosto semplice, ma molto chiara. Chung la lesse piuttosto in fretta, e quando finì gettò a terra il foglietto, senza dire una parola.

Eve: "Chung....c'è qualcosa che non va?"
Chung: "Dobbiamo tornare là sotto, Eve. Qualcuno ha bisogno di noi, ed io ho bisogno di capire delle cose."
Aron: "Eh....lo supponevo. Ve ne dovete andare, vero?"

Chung guardò con aria piuttosto malinconica Aron. Si limitò ad annuire con la testa.

Aron: "Fareste meglio a sbrigarvi, il dirigibile ripartirà fra un paio d'ore. Preparate tutte le vostre cose, ci rivedremo al ponte quando sarete pronti per partire."

Così fecero. Chung e Eve prepararono i pochi bagagli. Dopo circa un'ora e mezza, si trovarono già sul ponte di partenza, con il dirigibile ancorato e tutto l'equipaggio pronto a partire. Dietro di loro avevano tutti i Pongo di Altera, venuti a salutare. Alcuni ammiravano i due, alcuni piangevano, altri ancora cercavano di trattenere la tristezza lisciandosi la pelliccia.....ma erano tutti più o meno tristi della partenza di Chung e Eve.

Aron: "Non so che cosa vi stia spingendo a partire, ma non vi dimenticheremo mai. Sappiate solo che per noi, ormai, siete come dei Pongo, come se foste della famiglia, non importa se siate umani....o Nasod. Io, noi, e le generazioni che verranno, non vi ringrazieremo mai abbastanza per l'aiuto e l'amicizia che ci avete offerto. Vi auguro tutta la felicità che meritate di avere, e se vi capiterà di tornare, ricordate che qui sarete sempre i benvenuti."

Chung riuscì a contenere la commozione, e diede una vigorosa stretta di mano ad Aron. Salutò poi Amon, Agda e il suo fratellino. Eve si commosse un pochino. Nonostante fosse una Nasod, era davvero una persona molto sensibile, dopotutto. I due salirono sul dirigibile, e mentre si allontanarono in volo dall'isola galleggiante che si credeva fosse solo una leggenda, Chung non poteva fare a meno di domandarsi che cosa significasse esattamente quel messaggio.

"E' successo qualcosa. Devi venire subito in un posto chiamato Peita, con Eve. Noi siamo già lì, e abbiamo bisogno di te.
E' qualcosa che ti riguarda molto."
-Raven"

Eve: "Beh....lo scopriremo una volta arrivati."

Arrivati a Besma, i due furono accolti frettolosamente da Linn.

Linn: "Bene, siete arrivati. Peita è est di qui, ci vogliono circa cinque ore di viaggio. Verrete accompagnati da piccola carovana di nostri soldati,. Forza, andate, sono già pronti."
Chung: "Ah, grazie.....comunque anche noi siamo felici di rivederti, eh."

La carovana di viaggiatori si muoveva a passo spedito. Eve montava insieme a un soldato su un cavallo, ma non era a cavalcioni, era girata verso la posizione di Chung, ovvero alla sua destra. A Chung fu offerto un cavallo da montare, ma preferì andare a piedi.

Chung: "Che cosa sarà successo per farci venire in così poco tempo? Spero davvero che sia qualcosa di grosso, dannazione."
Finalmente, la carovana arrivò a Peita.

C'era ben poco da descrivere. Peita non era altro che una fittissima boscaglia circondata da delle montagne, caratterizzata dalla presenza di alberi dalle foglie verde scure, e dal cielo di colore arancione, anche se non era ancora il tramonto. Quella zona aveva un ché di spettrale. Incuteva molta angoscia.
Nel mezzo del bosco, c'era un'ampia area deserta, dove nel mezzo spiccava una gigantesca torre circondata da un fossato abissale. La torre era l'edificio più alto che Chung avesse mai visto, molto più alta anche del castello reale di Hamel. Quella torre era alta almeno 600 metri. Qualcosa di colossale.
Vicino alla torre c'era una piccola capanna costruita in legno, e un avamposto di circa cinque tende da campeggio. Niente altro.

Chung: "I-incredibile. Guarda quanto è alta!"
Eve: "E guarda quanto è profondo questo abisso. Non devi valutare l'altezza che stai vedendo ora. Questa torre è molto più alta, la sua base sarà alla fine di questo fossato. E' davvero pazzesco."
Capitano dei soldati: "Beh, il nostro dovere è compiuto, quindi, col vostro permesso, noi ce la daremmo a gambe."

La carovana dei soldati si allontanò molto velocemente, come se fosse terrorizzata da qualcuno, o qualcosa.

???: "V-voi dovete essere Chung e Eve, vero?"

A parlare fu un ragazzo piuttosto basso e con i capelli neri. Indossava un paio di occhiali da vista, e portava un grosso zaino sulle spalle. Vestiva con una giacca verde munita di cravatta gialla, e dei pantaloni neri.

Chung: "Si, siamo noi. Non credo che ci conosciamo, signor..."
Alvar: "O-oh, il mio nome è Alvar, i-il segretario di Peita."

Alvar sembrava una persona piuttosto maldestra e timida. Non riusciva a comporre una frase senza balbettare.

Chung: "Molto piacere di conoscerti. Siamo stati mandati qui dai nostri amici. Per caso sai dove sono? Uno è un ragazzo della mia stessa età con i capelli rossi, probabilmente aveva una con i capelli viola sempre attaccata a lui. E poi, vediamo.....un'elfa con delle tette enormi, e-"
Alvar: "S-si, conosco i vostri amici, ma al momento non sono qui. Sapevo che sareste arrivati. E-ecco, loro sono..."
???: Non sono qui. Sono entrati nel Tempio di Peita da due giorni, ma non hanno più fatto ritorno."

Un uomo apparve accanto ad Alvar. Indossava la stessa divisa di Alvar, ma aveva anche degli spallacci d'acciaio e un lungo spadone che portava in spalla. Aveva i capelli neri, piuttosto arruffati, a differenza di quelli di Alvar che erano perfettamente pettinati. La sua voce era matura e decisa. Era sicuramente un soldato.

Alvar: "L-lui è Rento, un generale di Belder. Anche lui, come m-me, vive qui per proteggere il tempio di Peita dagli invasori."
Rento: "Ma purtroppo, contro i demoni noi non possiamo fare nulla. E a quanto pare anche i vostri amici sembrano avere difficoltà contro di loro."
Chung: "....che cosa hai detto? Demoni?"
Rento: "Demoni. Hanno invaso il tempio di Peita, e abbiamo paura che si stiano rafforzando. E' solo questione di tempo prima che invadano Belder, me lo sento."
Chung: "Dimmi dov'è l'entrata del tempio."
Alvar: "V-vuoi andarci? Almeno l-lascia che ti spieghiamo la situazione."

Chung afferrò per il colletto Alvar, e lo sollevò da terra.

Chung: "Non ho tempo da perdere in discussioni! Dimmi subito dov'è l'entrata del tempio! Farò fuori tutti i demoni con le mie mani!"
Eve: "Chung, calmati! Mettilo giù!"

Chung ubbidì ad Eve, dopo che si rese conto del suo comportamento.

Chung: "M-mi dispiace....non volevo, davvero."
Rento: "Già, ci avevano detto che avevi dei problemi con i demoni. I tuoi amici sono entrati nel tempio da due giorni, ma non abbiamo più loro notizie. Ci avevano detto che se fosse successo qualcosa, sareste venuti voi a risolvere la situazione. Avrei voluto mandare uno squadrone di miei soldati, ma se siete ansiosi di rompervi l'osso del collo, allora vi porto io all'ingresso. Seguitemi."

Rento guidò Chung ed Eve davanti alla torre. Aprì una botola distante qualche metro dall'abisso che separava la torre dal resto del mondo.

Rento: "Scendete le scale di questa botola e farete ingresso nel piano più basso della torre, a circa 500 metri sottoterra. I vostri amici sono entrati da qui, quindi è impossibile che non li troviate.....o non troviate i loro cadaveri."
Chung: "Se proprio vuoi dei cadaveri, te ne porterò qualcuno dei demoni. Magari sono anche buoni da mangiare, che ne dici? .....andiamo, Eve."

21. L'entrata del Tempio.
Eve: "Chung, io ho freddo."
Chung: "Devono essere passate alcune ore da quando abbiamo cominciato la discesa....dobbiamo essere anche più profondi di quando eravamo nel Nucleo di Altera, sono davvero esausto. Ma a parte questo, i Nasod possono avere freddo?"
Eve: "No, ma speravo, che ne so, che togliessi la giacca per darla a me. O qualcosa del genere."
Chung: "Ti prego, finiscila. Sai bene che se ti lascio la mia giacca, rimarrei nudo. Non voglio morire assiderato."
Eve: "Allora mi abbracceresti?"
Chung: "Sei un Nasod, ce l'hai la temperatura corporea? No, mi congelerei anche in questo caso."
Eve: "Sei davvero poco cavalleresco."
Chung: "E tu dai troppa retta a Rena. Guarda, non è una luce quella?"

Chung ed Eve lasciarono andare le scale e caddero verso quella luce.
Finalmente avevano raggiunto l'entrata del Tempio. Atterrarono sul freddo pavimento, e si guardarono attorno. Sembrava quasi come se fossero in un anfiteatro. C'era un lungo corridoio circolare che si estendeva per molti chilometri, dove alla fine si poteva vedere l'ingresso per la torre. Dalle "finestrelle" di quella bizzarra struttura, si poteva anche ammirare la base dell'imponente torre.

Chung: "...'sto posto è davvero spettrale. Eve, percepisci per caso qualche nemico? O Elsword e gli altri?"
Eve: "Mhh.....è indubbio che ci sia qualcuno. Ma non riesco a capire chi."
Chung: "Beh, addentriamoci. Ma stiamo attenti, non sappiamo ancora come siano questi demoni."

I due proseguirono per quel lungo corridoio. I loro movimenti erano molto lenti, avanzavano con molta prudenza. Eve però non potette fare a meno di rompere la tensione scambiando qualche parola con il suo compagno.

Eve: "Chung, ma tu sai come sono i demoni, vero?"
Chung: "No, beh....no, non proprio. Ho ricordi molto sfocati di quel giorno."
Eve: "Hai combattuto contro di loro?"
Chung: "Mhhh.....penso di essere riuscito a fare qualcosa, ma la maggior parte del lavoro è stato svolto da mio padre e dai soldati. Ma non mi ricordo davvero niente, neanch'io so perché."
Eve: "Scusa....forse queste domande ti infastidiscono. Dovrei tapparmi la bocca."
Chung: "Ahahahah! Nah, stai tranquilla. Qualche tempo fa, forse, mi avrebbe dato fastidio. Ma ormai ci conosciamo bene, no? Non ho problemi a parlarne con te, non ti preoccupare."
Eve: "Ehi, Chung, che tipo era tuo padre?"
Chung: "Beh, mio padre.....mio....."

<< C-cosa? >>

Chung realizzò qualcosa. Non ricordava più il volto del padre. Si sforzò tantissimo, ma era come se ogni ricordo della sua unica famiglia fosse stato cancellato. Il suo aspetto, la sua personalità, l'affetto che provava per lui......era tutto sparito.
Qualcuno aveva rubato quei ricordi? O, forse, era Chung che aveva volutamente dimenticato?

Chung si fermò improvvisamente, facendo preoccupare Eve.

Eve: "C'è qualcosa che non va? Non ti senti bene?"
Chung: "E-ecco.....io non..."

<< È lui suo figlio?>>

Chung sentì delle voci nella sua testa. Voci rauche, voci acute, voci profonde......come se venissero da persone diverse.

<< Sembra di si. La descrizione coincide, guarda i suoi capelli. Bene, appostiamoci dietro le rocce. Arcieri, al mio segnale, uccidete quei due. >>
<< Signorsì, signore. >>

Chung: "E-eh?!"
Eve: "Chung, m-mi stai spaventando. Ti è venuto in mente qualcosa?"

Chung continuava a sentire quelle voci nella sua testa. Era diverso, non era la solita voce che sussurrava parole perverse e arrabbiate.
Sembrava, piuttosto, come se Chung stesse leggendo i pensieri di qualcuno.

Chung: "Eve, stai sentendo anche tu?"
Eve: "P-perché parli a bassa voce? No....non sento nulla."
Chung: ".....dietro di me. Siamo circondati."

Chung prese Eve per il braccio e la portò alle sue spalle. Rimase immobile, e si guardò attorno, senza muovere il capo.

<< Si sono fermati! >>
<< Dannazione! Non ci avranno mica sentito? >>

Chung estrasse le sue pistole.

<< Forse si stanno semplicemente guardando attorno, avrebbero già attaccato se ci avessero scoperto. Arcieri, preparatevi! Al mio segnale, uscite e fate fuoco. Uno. Due. ......TRE! >>

Chung sparò a colpo sicuro un'ombra che uscì da dietro un grosso masso. Colpì il nemico alla testa, che cadde a terra, morto."

???: "Ci avevano scoperto! Tutti quanti, uscite! ALL'ATTACCO!"

Da dietro ogni possibile nascondiglio, uscirono fuori delle stranissime creature, probabilmente i demoni. Avevano testa simile a quella di un rettile, con la parte superiore completamente nera, e la mascella di colore bianco. Gli occhi di queste creature erano totalmente gialle, e non avevano pupille. Erano leggermente più alte di un Pongo, e avevano tutti la gobba. Indossavano una semplice armatura di ferro e avevano mani e piedi completamente fasciati. Erano armati fino ai denti: alcuni con delle sciabole, alcuni con l'arco, altri con scudi. Ce n'erano persino alcuni con dei vestiti cerimoniali di colore viola, incappucciati e armati di bastone, probabilmente dei maghi.

Eve: "M-ma sono questi i demoni?! Parlano la nostra lingua!

<<non è vero. Prima sono riuscito a sentirli, ma Eve no. Perché?>>

Chung: "Stai indietro, Eve. Me ne occupo io di tutti questi."
Eve: "Ne sei sicuro?"
Chung: "Avevo proprio bisogno......di un'allenamento di tiro al bersaglio."

Chung sparò tutti gli arcieri che si preparavano a scoccare le loro frecce. La sua precisione era disumana, con un singolo colpo uccise tutti quanti. Eliminati tutti gli arcieri e i maghi, si fecero avanti i demoni muniti di scudo e lancia. Chung non si scompose, e schivò tutti i colpi con grazia ed eleganza, sparando poi nei momenti in cui i nemici avevano delle aperture.
La particolarità di questo nuovo stile di Chung era sicuramente quello di uccidere tutti i nemici con un colpo solo.
Quelli che forse diedero più problemi erano quelli muniti di un grande scudo, dove si riparavano quando erano sotto il fuoco delle pistole. Ma Chung, con dei semplici calci, riuscì a togliere lo scudo dalle mani degli avversari, per poi finirli senza pietà.
Eliminò rapidamente tutti i nemici, lasciandone vivo solo uno. Chung puntò la sua pistola destra sulla sua fronte.

Chung: "Allora, dato che sembri il più carino, perché non facciamo quattro chiacchere?"
???: "Sei una vera belva. Sembri quasi peggio di noi Vargo."
Eve: "Vargo? E' così che vi chiamate? Pensavo foste..."
Vargo: "Demoni. Si, lo siamo. E molto presto il Tempio di Peita sarà nostro. Che cosa credete di fare, feccia?"
Chung: "Tch. Se i demoni sono forti come lo siete stati finora, c'è ben poco di cui preoccuparsi."
Vargo: "Mi dispiace informarti che tutti i Vargo che si trovano qui sotto, anche i generali, sono tutti Vargo di bassissimo livello. Sono coloro in cima alla torre, che dovreste temere. Probabilmente riuscirebbero a far crollare il tempio con un colpo solo, se lo volessero."
Chung: "Che cosa ci fate qui? Pensavo che i demoni avessero conquistato soltanto.....Hamel."
Vargo: "Quindi.....avevo ragione, eri tu. Eheheheh....."
Chung: "C-che cosa hai detto?"

Dopo aver così proferito, il Vargo spinse il dito di Chung sul grilletto, costringendolo a sparare. Il Vargo morì, suicidandosi.

Eve: "Ma perché l'ha fatto?!"
Chung: "....in ogni caso, questi tizi sono debolissimi. Perché Elsword e gli altri non sono ancora tornati?"
Eve: "Ha detto che i Vargo dei piani superiori sono più forti. Forse sono lì?"
Chung: "Ma c'è anche Raven con loro, non è stupido. Avrebbe fatto ritirare tutti. C'è qualcosa che non va..."
Eve: "Beh, continuiamo. Non abbiamo molte altre alternative."

Proseguendo per quel lungo corridoio circolare, i due incontrarono molti Vargo, che sconfissero senza difficoltà. Arrivarono quindi all'entrata del tempio, un'immenso portone realizzato in rame, illuminato semplicemente da due torce posizionate ai due pilastri accanto all'ingresso.

Chung: "Non si sono fatti vedere finora. Saranno entrati sicuramente nel tempio."
Eve: "Questo posto è spaventoso, non sto scherzando. Non si sente volare una mosca."
Chung: "Entriamo, dai."

Spinsero con forza l'immenso portone, che si aprì molto lentamente. Quando si aprì completamente, i due non riuscirono a crederci. Davanti a loro.....non c'era niente. Solo un'immenso spazio di colore viola. Niente corridoi, niente stanze, niente di niente. Chung provò a sporgere la mano in avanti, provò a toccare per terra, ma non c'era niente. Se fossero entrati, sarebbero precipitati in quel vuoto assoluto.

Chung: "M-ma che diavolo..."
Eve: "Qui dentro non c'è.....NULLA!"
Chung: "Non possiamo mica camminarci sopra....a meno che...."
Eve: "C-cos'hai da guardare?"
Chung: "Non puoi provare a svolazzare qui dentro?"
Eve: "Cosa? NO!"
Chung: "E allora che facciamo? Cosa suggerisci di fare?"
Eve: "I-io non lo so."

<< Riflettiamo. Perché dovrebbe esserci questo spazio vuoto? Come sono entrati Elsword e gli altri? Forse c'è un'altra entrata, o forse qualcuno ha creato questa cosa per impedirci di passare. O forse è tutta un'illusione. >>

Chung: "Io mi butto."
Eve:"Ma sei scemo?!"
Chung: "Forse, ma preferisco esserlo invece che restare tutta la vita qui davanti."
Eve: "A-allora aspetta, fa planare me lì sotto!"
Chung: "Se vuoi venire, vieni, ma io mi butto ugualmente. Spero di essere salvato da te se si rivela un abisso senza fine."

Chung si gettò in quell'abisso senza aggiungere altro. Eve lo guardò un po' preoccupata, poi si gettò anche lei, rallentando la caduta con il suo volo.
Chung atterrò su un pavimento, dopo qualche secondo di discesa. Sentì un po' di dolore ai piedi, ma non era nulla di grave. Eve arrivò subito dopo, atterrando leggiadramente accanto a lui.

Eve: "Stai bene?!"
Chung: "Nulla di rotto."
Eve: "Guarda sopra! C'è un muro sul soffitto! Ma allora da dove siamo venuti?"
Chung: "Suppongo che sia più saggio non farsi domande. Andiamo avanti."

22. Cripta.
(*Nota: Per la lettura del capitolo, è altamente consigliato l'ascolto del sottofondo che troverete leggendo. Si ringrazia Gio96b per la traduzione in latino.)

Chung ed Eve si ritrovarono in quella che sembrava essere un'immensa cappella religiosa. Si trovarono in un'enorme navata, con delle panche, ornamenti religiosi e un grosso altare. C'erano detriti, e un po' ovunque c'era segno di distruzione. Il luogo era illuminato da alcune torce accese che emettevano una luce fioca, contribuendo ad accrescere l'inquietudine che quel luogo emanava. Non c'era nessuno, né umani, né Vargo, né altri demoni.

Eve: "D-dove siamo?"
Chung: "Una chiesa, forse. O qualcosa di più, una cattedrale, o una cripta. C'è un'iscrizione qui, ma non riesco a leggerla."

Chung si avvicinò all'iscrizione in pietra, posta sotto l'immenso altare della navata.

Eve: "E' una lingua morta, ma sono in grado di leggerla. Vediamo..."

"In hoc sacro templo Ametistia iacet, deus mortis et aegritudinis. E caelo descendit cum fratibus suos, ut virum pravum et vitiosum condemnet, a suos ipsis sequacibus et veneratoribus occisus est. Suos spiritus in caelum rediit, suos corpus vacuum ibi dimittendo, in expectatione quod rĕvertor et punio humanitatem quod is prodidit"

Dopo averlo letto nella sua lingua originale, Eve tradusse:

"Giace in questo tempio sacro Ametista, il Dio della morte e della sofferenza. È disceso dal cielo con i suoi fratelli, per condannare gli uomini malvagi e peccaminosi, venne ucciso dai suoi stessi seguaci e adoratori. Il suo spirito fece ritorno al cielo, lasciando qui il suo corpo vuoto, nell'attesa di tornare e punire l'umanità che l'aveva tradito."

Chung: "Una cripta....anche se dubito che colui che giace qui dentro sia un vero Dio."
Eve:"Mette davvero i brividi.....dobbiamo addentrarci qui dentro?"
Chung: "Mi spiace, dobbiamo. Questo posto spaventerebbe chiunque, per questo dobbiamo trovare Elsword e tutti gli altri. Non oso immaginare come si sentano se non riescono più uscire da qui. Anch'io ho molta paura, ma dobbiamo fare quello che va fatto."
Eve: "Ehi.....non senti anche tu una strana melodia?"

www.infinitelooper.com/?v=R9Zhml23DqU&p=n

Chung: "Si......la sento benissimo. E' comparsa subito dopo che hai letto l'iscrizione."
Eve: "C-che cos'è?"
Chung: "Non mi piace per niente, stammi vicino e cammina con le armi pronte."

I due cominciarono ad esplorare quell'immensa zona, passando da ulteriori navate, a lunghi corridoi. Quel luogo era tetro, spaventoso, e deserto, ed era costantemente udibile quella melodia, come se fosse una maledizione. Nessuno fece la sua comparsa, nemmeno un nemico.
Finché, camminando in quel luogo quasi labirintico, non si imbatterono in un Vargo con le vesti di un mago, ma di colore rosso anziché viola. Indossava un grosso cappello ornato di pietre preziose, che copriva i suoi occhi. Il Vargo era seduto su una sede, una sedia da cerimonia religiosa, davanti a un grosso reliquiario, a testa bassa, come se stesse pregando.

Chung: "Ehi, tu."

Il Vargo non si mosse. Potevano pensare che fosse morto, se solo non continuasse a sussurrare a bassa voce quelle che sembravano delle preghiere.

Chung: "Ehi, sto parlando con te. Vargo! Coso! .....sembra che non mi senta."
Eve: "Sta pregando? Oppure sta recitando qualche magia?"

Chung si avvicinò lentamente alle spalle del Vargo, e provò a toccarlo sulla spalla.

Vargo misterioso: "Profani....come osate disturbare la sacralità di questo tempio?"
Chung: "Ah, scusa tanto. Non pensavo che i demoni professassero le religioni."
Vargo misterioso: "Io non professo nulla, io sono solo un.....sicario delle divinità. Il mio nome è Dyuter. Se non avete intenzione di unirvi in preghiera, andatevene subito, prima che la Morte si abbatta su di voi."
Chung: "Spiacente, ma non ho un buon rapporto con le divinità. Non sembri intenzionato a combattere come i tuoi colleghi, quindi che ne dici se ti chiediamo delle cose e dopo ci togliamo dai piedi?"
Dyuter: "Soddisferò le tue richieste, ma non posso assicurare la vostra incolumità dopo che l'avrò fatto."
Eve: "Hai intenzione di combatterci?"
Dyuter: "Io non sono un combattente, sono solo un sicario degli dei, come ho già detto. Sarà l'ira divina ad abbattersi su di voi, non la mia magia."

Quelle parole suonavano come quelle di un fanatico religioso, convinto di essere sempre sotto la protezione del suo Dio. Dava davvero i brividi.

Chung: "Che cos'è questo posto?"
Dyuter: "....vi trovate nella sacra Cripta del tempio di Peita. Davanti a voi riposano i resti di Ametista, il grande Dio della morte."
Chung: "Che cos'è questa melodia? Sei tu a provocarla? Da quando la mia amica ha tradotto un'iscrizione, continuiamo a sentirla."
Dyuter: "Capisco.....quindi siete stati voi. Non sono in grado di rispondervi."
Eve: "Parli tanto di sacralità, ma non siete stati voi demoni ad aver occupato questo tempio? Siete voi gli invasori. Dove sono tutti i tuoi simili, perché ci sei solo tu qui?"
Dyuter: "Sono tempi oscuri per il mondo. Noi Vargo facciamo solo quello che va fatto. Immagino che voi siate compagni degli umani venuti qui due giorni fa."
Chung: "Che cosa? Dove sono?!"
Dyuter: "Ah, sono qui. Davanti a voi."

Dyuter indicò il reliquiario davanti a lui.

Chung: "Ti credi divertente?"
Dyuter: "Tu devi essere Chung Seiker. Abbiamo sentito molto parlare di te, della tua provenienza da Hamel, della tua lotta contro il Re Nasod, della tua doppia personalità. E questa donzella deve essere Eve, una Nasod, figlia del famoso Re ucciso da Chung, ora divenuta Imperatrice dei Nasod.. Probabilmente vi sentite molto forti, ma.....cos'è la vostra potenza, di fronte a un Dio?"
Eve: "A-Ah!"

Eve si gettò a terra, con le mani sulla testa, come se fosse in preda a un grande dolore.

Chung: "Eve! Che cosa c'è?!"
Eve: "L-la mia testa!"
Chung: "Ehi, che stai facendo?! Smettila, maledetto Vargo!"
Dyuter: "Io non sto facendo niente. E' semplicemente Ametista, che purifica il cuore della ragazza. Strano che tu non abbia lo stesso effetto.....non sarai mica un demone anche tu, eh?"
Chung: "C-cosa?!"
Dyuter: "Vuoi sapere dove sono i tuoi amici? Ormai non sono più quelli che conoscevi. Sono ormai diventati servitori del grande Ametista."

Dyuter puntò con il suo bastone al cielo. Sopra di lui, comparvero la figura spettrale di Elsword, Rena, Aisha e Raven, con gli occhi spenti. Tutti emanavano una leggera aura oscura.
Chung strabuzzò gli occhi. Avvertì un profondo dolore nella sua testa, e cadde a terra. Non riusciva più a vedere nulla, percepiva solo una profonda sfocatura.

<< Mi sento strano, il mio corpo è pesante. E' un'allucinazione? O sono davvero loro? Mi gira la testa, cavolo.... >>
<< Non sarai mai una parte del Dio Ametista. Smettila di comportarti come una femminuccia e fai fuori quel Dyuter. >>
<< Sei di nuovo tu...pensavo di essermi liberato della tua voce, dopo Re Nasod. >>
<< Come vuoi. Diventa una zombie, non mi interessa. >>

Chung riuscì a tornare in se. Si scosse la testa, e cercò di recuperare la visibilità dei suoi occhi. Quando la sfocatura se ne andò, vide Eve, con gli occhi spenti, accanto a Dyuter. Era come se fosse in trance, come se qualcuno o qualcosa la stesse controllando.
Chung puntò le sue due pistole a Dyuter.

Dyuter: "Cosa? Sei riuscito a resistere all'influenza di Ametista?! M-ma chi sei, un Dio?!"
Chung: "Chi vuoi prendere in giro? Hai cercato di drogarmi, per caso? Libera subito Eve e i miei amici, prima che ti faccia diventare un colabrodo."
Dyuter: "N-non capisco...ma allora sei davvero un demone."
Chung: "Vuoi farmi forse innervosire? Lascia andare quella ragazza."
Dyuter: "Tch.....benissimo. Non volevo farlo, ma è il mio destino, dopotutto. Molto bene. Libererò coloro che definisci tuoi amici. Ad Ametista non servono certo creature deboli come loro."

Dyuter sussurrò delle parole al suo bastone. Improvvisamente Eve tornò normale, e corse impaurita dietro Chung. Le figure spettrali di Elsword e gli altri tornarono ad essere solide, e atterrarono al suolo, dietro Chung.

Raven: "Cosa?!"
Elsword: "Ma, che cosa è successo?"
Chung: "Vedo che siamo ragionevoli."
Rena: "Questa voce....sei tu, Chung?!"

Chung si girò e diede un fugace sguardo al resto dei suoi compagni, poi portò nuovamente la sua concentrazione su Dyuter.

Dyuter: "Ti credi vittorioso? Non mi hai mica costretto a liberare i tuoi amici. Sono solo dei deboli. Tu, invece, sei molto interessante. Diventerai il perfetto servo di Ametista. Unisciti a me, e diventerai uno strumento della grande divinità!"
Chung: "Non scherzare, io non sono lo strumento di nessuno."
Dyuter: "Mi dispiace, ma la mia non era una richiesta. Se non riesco a convincerti, allora vediamo che cosa ne pensa....Ametista IN PERSONA!"

Dyuter estrasse un coltello dalla sua veste. Chung si preparò a combatterlo, ma anziché gettarsi addosso a Chung, Dyuter si ferì da solo, piantando il coltello sul suo torace.

Chung: "Cosa?! Perché l'hai fatto?"

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Di colpo quella melodia disturbante cessò immediatamente. Tutte le torce di spensero, ad eccezione di quelle che illuminavano il reliquiario

Aisha: "E-Elsword!"
Raven: "Non mi piace....non mi piace per niente."

Dyuter cadde a terra, morto. Il reliquiario cominciò ad emanare una luce viola. In pochi secondi, quella luce divenne un fuoco fatuo, che si posò sul corpo di Dyuter. Il corpo si alzò da terra e cominciò a lievitare in aria, circondato da quel fuoco fatuo viola.
Il corpo di Dyuter esplose in mille pezzi, bruciando tutte le sue parti. Dal centro della fiammella, nacque un nuovo essere.
Questa "cosa" non aveva il lato inferiore del corpo. Il centro del suo corpo era formato da un grosso vestito cerimoniale e una minacciosa maschera viola. Aveva due grandi mani artigliate, ed era avvolto da una fiamma viola. Sembrava un fantasma, in quanto tutto ciò che era visibile di lui era il suo abbigliamento. Non aveva un volto, non aveva braccia, non aveva niente di niente...
Quell'essere cominciò a parlare. Non si riusciva a capire da dove provenisse quella voce, che aveva sia un timbro maschile, sia un timbro femminile.

???: "Libero.....finalmente."
Chung: "Chi diavolo sei, tu?!"
???: "...io sono lo spirito del supremo Ametista. Potete chiamarmi....Amorfo. La mia trasformazione non è ancora completa in quanto non ho fatto altro che prendere possesso del corpo di un misero Vargo.....ma molto presto tornerò ad essere forte, e avrò la mia vendetta sull'umanità."
Chung: "N-non ci sperare!"
Amorfo: "Perché non sono riuscito a schiavizzarti? Sei davvero speciale, umano...devi essere un demone. Non c'è altra spiegazione."
Chung: "Basta con questa storia! Io sono un essere umano!"
Amorfo: "Questo è indubbio, ma un umano non riuscirebbe mai a sfuggire al mio controllo. Devi avere qualcosa in più......ti voglio. Lascia che la morte avvolga il tuo spirito, in modo che possa esaminarti."
Chung: "Dovrai prima farti calciare il sedere da noi!"

Amorfo cadde in una lunghissima risata.

Amorfo: "Volete combattere......un DIO? Ooooh, si, gli umani sono sempre stati dei pazzi....benissimo. Forza, mostratemi che cosa sapete fare."
Aisha: "E-ehi, ma quella cosa che hai sul tuo guanto destro..."
Amorfo: "Questo? E' un anello in grado di risucchiare l'energia magica dei viventi. Perché te ne interessi, sciocca ragazzina?"
Aisha: "Quello.....è il mio anello! L'anello che mi ha rubato i poteri!"
Chung: "Se ne usciremo vivi, potremmo dire che siamo anche più forti delle divinità. Diamoci dentro, ragazzi!"

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