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L'allenamento di Elsword

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view post Posted on 26/11/2012, 20:43
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Hoster del TeamSpeak3

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L'allenamento di Elsword.
Questa è la prima storia che scrivo, perfavore non siate crudeli. D:
(segnalatemi eventuali orrori grammaticali.)
Elsword
La seguente soria narra dell'allenamento di Elsword per diventare un Cavaliere di Belder;
allenato da Raven, ormai diventato un Maestro di Spade, continua a allenarsi per poter ritrovare sua sorella con l'orgoglio di un cavaliere.

<<"Prologo. Ciò che contraddistingue.">>

Era ormai il crepuscolo, i corvi si levavano in volo sul Campo Militare, le nubi bianche sembravano venir risucchiate dal sole evanescente.
Uno strano rumore proveniva dalle mura delle poche abitazioni intatte, fin dal mattino era così, e sembrava non finire più.
In un grande stanzone, un ragazzo dai capelli rossi, apparentemente sulla quindicina d'anni era stramazzato al suolo, con uno spadone scheggiato, dinanzi a lui un'uomo con i capelli neri ben pettinati e una lunga sciabola bianca.

"Non può finire così..." mormorava il ragazzo.
"E' forte, ma non ha perniente autocontrollo..." pensava l'uomo.
All'improvviso un gran boato interruppe la quiete, il muro della stanza si rupppe, e da lì entrarono dei demoni.
"Elsword, alzati." disse l'uomo scrutandolo con un'occhiata severa.
Il ragazzo si alzò, riprese lo spadone in mano e si lanciò contro i demoni con tutta la sua collera,"NON METTETEVI SULLA MIA STRADA!" urlò lui continuando a sferrare fendenti sempre più furiosi sui demoni, che parevano rimanere immuni.
Un demone colpì il ragazzo alle spalle con il suo martello e lo scaraventò contro la parete intatta.
Mentre i demoni si apprestavano a dargli il colpo di grazia, un gran vento si alzò nella stanza euna voce risuonò:"Non essere avventato,calmati e prendi coscenza del tuo potere!".
In pochi secondi il vento smise di soffiare e i demoni vennero fatti a pezzi, come se fosse stata l'aria a tagliarli.
"M-ma che..." mormorava il ragazzo. Poco prima di perdere conoscenza, intravvide la figura dell'uomo davanti ai demoni, ormai ridotti a brandelli.

Il giorno dopo....
Una donna con un'armatura camminava in un corridoio che dava sull'infermieria.
Pareva essere un'angelo in armatura, i suoi occhi blu come il mare profondo, e i suoi capelli azzurri come il cielo senza nuvole, portava sulla spalla un'ascia e camminava fieramente.
"C-capitano Vanessa!" gridò la guardia dell'infermieria saltando sull'attenti.
La donna non rispose e aprì la porta.
Dentro vi erano un'uomo e un ragazzo.
L'uomo era alto, i suoi occhi gialli sembravano essere quelli di un demone, e la sua cicatrice sulla guancia non era da meno, era vestito con un cappotto bianco, con una lunga manica sul braccio destro, che pareva volev nascondere qualcosa, tuttavia, qualcosa faceva pensare di lui come una persona calma e silenziosa.
Il ragazzo aveva i capelli e gli occhi rosso scarlatto, come se fossero imbrattati di sangue, la parte superiore del suo corpo era completamente fasciata, affianco al suo letto vi era uno spadone scheggiato, con una crocie bianca dipinta sopra,all'impugnatura vi era una placca d'oro.
"Oh, ti sei svegliato" osservò la donna con espressione sorpresa.
Il rosso non rispose, continuava a fissare la sua spada appoggiata al muro con espressione addolorata.
"Raven, cosa gli è successo?" chiese la donna con tono deciso.
"Siamo stati attaccati durante l'allenamento, e ovviamente si è fatto sconfiggere." disse.
"Elsword, di questo passo non sari mai un cavaliere." disse la donna andandosene.
Elsword stringeva i pugni, sembrava scoppiare a piangere da un momento all'altro, ma si tratteneva.
"Raven...non sono adatto?" chiese con voce addolorata.
"Certo che lo sei" disse il Maestro di Spade prendendo lo spadone del ragazzo, "...ma non pensi prima di agire."
"Inizio a credere che Aisha avesse ragione, sai, sul fatto che sono un bambino." disse il rosso.
"Il tuo stile di combattimento è ancora debole, questo a causa del tuo carattere." decretò Raven impassibile guardando lo spadone,"Ma io ti farò superare questa debolezza." continuò.
Elsword guardava la mano bendata, il sangue si intravvedeva sotto le fasce. "Ma come...?" chiese lui.
"Con qualcosa che hai in abbondanza; il tuo coraggio." disse l'uomo uscendo dalla stanza.
"Il mio carattere..." continuava a pensare il rosso.

<<"Taglierò il vento!">>

Dopo poche ore...

In un giardino straziato dalla guerra siedeva Raven che guardava le nuvole con sguardo annoiato, si sentiva solo il fruscio del vento.
Tutto ciò venne presto interrotto da un grido.
"RAVEEEEEEEEEEN!"
Elsword stava correndo velocemente contro il suo maestro, che lo guardava con un'espressione inebetita sulla faccia.
Indossava dei pantaloni consumati, erano bianchi e sui fianchi vi erano delle strisce nere, le scarponi neri con due bottoni gialli,la maglia rossa rattoppata con strisce nere che scendevano dalle spalle, su quest'ultime vi erano due lamine d'acciaio, alle mani due guanti neri, con una striscia rossa contornata di bianco al centro, dietro di lui era conficcato il suo spadone.
"Devi restare a letto." disse il maestro.
"Sono deciso a imparare." rispose il rosso.
"...suppongo sia inutile dirti altro..." disse il Maestro di Spade alzandosi, mentre il ragazzo sorrideva speranzoso.

"Oggi imparerai a tagliare il vento" decretò Raven, facendo rimanere Elsword con un'espressione da ebete.
"Tagliare il vento? E' possibile? Come diavolo si fa?" domandava insistentemente lui.
Raven estraè velocemente la sua sciabola, e non appena la rinfoderò, uno spiazzo d'erba venne falciato all'istante, lasciando Elsword con un'espressione inebetita.
"M-ma che...!?" disse incredulo il ragazzo.
"Muovendo la tua spada a gran velocità, e nella giusta direzione è possibile tagliare il vento, ma è necessaria una lama ben affilata e riflessi pronti." spiegò l'uomo.
"E io dovrei tagliare l'erba... con questo spadone?" disse incredulo il ragazzo.
"Non l'erba, sarebbe troppo semplice, una foglia è più adatta." disse Raven.
"si...ma...come dovrei fare!?" chiese inebetito Elsword.
"Concentrati sulla tua forza, il movimento del braccio e la lama, il taglio deve essere preciso e istantaneo." spiegò l'uomo.
Elsword chiuse gli occhi e impugnò strettamente il suo spadone, Raven tendeva una fogliolina con il braccio umano.
"Ora."
Il maestro lasciò la foglia, che però venne mancata dal ragazzo.
"Riprova."

E così fino al tramonto.

"Liberati dei pensieri".
Un bambino dai capelli rossi stava piangendo davanti a una roccia scalfitta, dietro di lui una ragazza dai capelli scarlatti.
"Non pensare, concentrati sui colpi, non essere debole, Elsword".
"M-ma.. fa male!" piagnucolava lui.
"Devi essere forte! Non puoi permetterti cose del genere in battaglia!" urlava lei.

Elsword era ormai atterrito dalla fatica, e Raven lo guardava.
"Finiamola qui, per ora." disse lui con l'intento di andarsene, ma Elsword lo blocco prendendolo per il braccio; "Devi riposare, stupido!" continuava Raven.
"Un'ultima volta." disse il ragazzo con voce debole, mentre stentava a stare sui suoi piedi.
Raven sospirò e tese l'ennesima foglia con le dita, Elsword chiuse gli occhi e rilassò le braccia.

"Non è troppo presto?"
Un soldato parlava con la ragazza dalla chioma scarlatta.
"Lui ce la farà." decretò lei.
"Ma ha solo sei anni! E' una follia allenarlo così a quest'età!" urlava il soldato.
La ragazza lo guardò con i suoi occhi di un rosso acceso, pareva che ci ardesse una fiamma dentro.
"Non è pronto per essere un soldato, non sa combattere, ma sicuramente..."

"E' più coraggioso di tutti voi!"

Raven lasciò cadere la foglia.
Nessun suono, solo il fruscio del vento che diventava sempre più forte nelle orecchie del ragazzo.
Il ragazzo chiuse gli occhi, strinse forte lo spadone, il suo sangue colava dalla mano sul manico.
Un movimento fulmineo dello spadone che mancò la foglia,e finì per far girare su sè stesso il ragazzo che lo aveva mosso con troppo impeto.
"L'hai mancata dinuovo..." sospirò Raven rassegnato.
Elsword conficcò la spada nel terreno, mentre la foglia era a pochi centimetri da terra.
"Heh, ti sei percaso ricreduto sulla mia forza?."
L'erba sotto i piedi del ragazzo venne tagliata all'istante, assieme alla foglia lasciata dal maestro.
Elsword sorrideva, mentre Raven per un primo momento rimase stupefatto, ma poi accennò un sorriso.

<<"Follia o allenamento impossibile? La sfida dei cento emblemi!">>
E' passato un mese da quando Elsword sta allenando il suo corpo e la sua strategia con la spada.

Il rosso si alzò come suo solito da letto, si vesti frettolosamente e si andò a sistemare i capelli, nella sua mente le parole di Raven e Vanessa risuonavano come un tornado.

Il giorno prima...
"Domani ci sarà l'esame per diventare cavalieri." disse Vanessa con tono autoritario.
Elsword, che si stava ingozzando di carne, si fermò di colpo e s'incupì.
"E-esame per cavalieri?" disse lui con la bocca piena.
"Esattamente." disse Raven
"Il test consiste nello sconfiggere 100 avversari, ognuno avrà un'emblema del coraggio,colui che li raccoglierà tutti diventerà il nuovo Cavaliere." disse la donna mentre sorseggiava il thé.
"100 avversari!? Ma è una follia!?" urlò il ragazzo.

Elsword si apprestava a uscire, quando trovò Raven nel corridoio.
"La prova si svolgerà nel Terzo Distretto, la meta conquistata giusto ieri." disse Raven scrutando il ragazzo.
Il rosso non rispose, si limitò a camminare verso la porta, finchè non pose la mano sulla maniglia.
"Abbiamo affrontato avversari peggiori, non puoi farti fermare da questo, tu sei colui che ha riportato il cristallo di Eldrit! Vai e sconfiggili, Elsword!" Gridò Raven.
Elsword accennò un sorriso, aprì di scatto la porta e iniziò a correre con il suo spadone in spalla.

Nella piazza del Terzo Distretto vi erano migliaia di abitanti e combattenti, appesa al campanile vi era una pergamena, lunga fino al pavimento, vicino a essa, Vanessa si apprestava a parlare.

"Wooooooooh!"
Elsword guardava meravigliato la lunga pergamena.
"Ho sentito che bisogna inserirci i 100 emblemi e consegnarla al capo delle guardie... sarà vero?" diceva una voce.
"Spero proprio che non arrivino dei demoni durante l'esame..." mormorava un'altra.
Tutto un vociare che venne interrotto da Vanessa, che si apprestava a spiegare le regole.
"Tenete fiato, vi servirà per acclamarvi come nuovo Cavaliere!" pensava il ragazzo.

"Bene, valorosi avventurieri, siamo qui per decidere chi sarà il nuovo Cavaliere Esperto dell'esercito di Belder!"
Aran passava a consegnare un'emblema a ciascun partecipante.
"Come tutti sapete, è necessario collezzionare 100 emblemi e inserirli su questa pergamena, è ammesso ogni tipo di combattimento e arma, ma è vietato uccidere, detto ciò, buona fortuna a tutti!"
La folla gridò dell'eccitazione, e Elsword iniziò a sgattaiolare via.

Passarono cinque ore, era ormai mezzogiorno e Elsword non era neanche sudato.
"Inizio a credere che Raven avesse ragione, questi tizi sono deboli." pensò il rosso.
All'improvviso davanti a lui si presentò un'uomo con un bastone di legno che lo assaltò, ma Elsword lo atterrò con un'unico pugno nello stomaco.
"50." disse lui soddisfatto prendendo l'emblema all'uomo."
All'improvviso il terreno iniziò a tremare, e apparve un ragazzo sulla stessa età di Elsword.
Era poco più alto di lui, aveva i capelli argentati e gli occhi blu come la notte, vestiva un'armatura che pareva essere molto raffinata, un mantello e una strava visiera.
Senza dire nulla, sferrò un fendente con la sua lama che tagliò in due il terreno, ma Elsword lo evitò prontamente con una capriola.
"Quindi... sei tu a possedere i restati 50?" disse il ragazzo.
"Esatto, ma non me li farò predere da te." disse Elsword convinto, afferrando il suo spadone.
"Prima di un incontro ufficiale, ci vogliono le presentazioni. Io sono Shiro, ultimo arrivato nelle Guardie Imperiali!"
Guardie Imperiali... quel nome risuonò nella mente di Elsword come un tuono a cel sereno.
"Che ci fa un tizio come lui qua!? Non dovrebbe già essere Cavaliere!? No, qualcosa non quadra in quel tizio..." pensava il rosso.
"Sfidante, qual'è il tuo nome?"
"Io sono Elsword, e sarò il prossimo Cavaliere!" disse il ragazzo gettandosi con impeto addosso allo sfidante e agitando la spada, che però venne prontamente parata.
La guardia lanciò un'altro fendente d'energia, che Elsword schivò, e approfittò per contrattaccare con un rapido fendente che scaraventò in aria l'avversario.
"Aaaaaaaaah!"
Il rosso colpi l'avversario con la spada e lo lanciò verso il basso, ma prima che atterrasse lo colpì sul fianco, facendolo cadere a terra.
"Ugh..Non mi aspettavo che fossi così forte." disse lui sorpreso.
Questa volta fù la guardia a attaccare con impeto Elsword, che però, essendo più forte di lui, deviò la spada con la sua.
"Adesso non lo schiverai!"
Il ragazzo dai capelli argentati caricò un'altro fendente d'energia e tentò di colpire Elsword, ma quest'ultimo lo annullò con un violento colpo della sua spada.
"Mi dispiace, ma non mi faccio prendere così facilmente..."
Elsword tese la spada all'indietro, e con due rapidi movimenti scagliò l'avversario in aria, scheggiandogli l'armatura.
"Air Slash!"
"Che diavolo era quello!? Non mi ha sfiorato con lo spadone..." pensò lui.
Ma non fece in tempo a riprendersi che Elsword si trovava dietro di lui.
"Non hai tempo per pensare!"
Elsword con un'altro violento fendente lo scaraventò a terra.
"Heh, ora ti farò vedere perchè mi chiamano Guardia Imperiale...!"
La spada del ragazzo argentato di contornò di bianco e inziò a attaccare furiosamente il rosso, che si difendeva difficilmente, finchè non venne trafitto e andò in ginocchio.
Il sangue di Elsword gocciolava sulla pavimentazione grigia.
"Arrenditi." disse la Guardia.
"Tsk, fammi il piacere."
Elsword afferrò l'armatura del del ragazzo, mentre lui stesso iniziava a contornarsi di un'aura rossastra.
Sull'armatura della guardia cominciarono a crearsi crepe rossastre, sempre più estese.
"Armor Breaker!"
Elsword tirò un violento calcio nello stomaco del ragazzo, distruggendo anche la sua armatura.
"A quanto pare, non sei degno di essere chiamato con quel nome." continuava lui.
Elsword lo lanciò in aria con un fendente, poi strisciando la spada sulla pavimentazione creò un'ondata d'energia tagliente che colpì il ragazzo.
"Spiral Blast!"
Il ragazzo cadde a terra esausto, e l'aura che era attorno a Elsword sparì.
"Grazie Shiro, la prossima volta che ci vedremo fai in modo di essere veramente una Guardia Imperiale, se non almeno un soldato..."
Elsword se nè andò con gli emblemi del ragazzo, che sotto l'armatura portava un comune abito da paesano.

NB. Shiro è un personaggio inventato, sennò sarebbe stato troppo facile ottenere tutti gli emblemi.

<<"Per lei. Elsword Vs Unohound!">>

Elsword passeggiava allegramente per le vie,con due sacchi pieni d'emblemi.
"Cavoli...per essere un paesano era forte... magari è stato istruito, ma sicuramente il suo maestro è meno forte di Raven!" ciarlava il ragazzo.
Arrivato alla piazza centrale, consegnò gli emblemi a Vanessa, che pareva indaffarata.
"Cosa succede Vanessa?" chiese Elsword con tono preoccupato.
"Sono stati avvistati dei demoni nell'area del campanile, dobbiamo interrompere l'esame!" disse lei.
"EHI! Io ho qui tutti e 100 gli emblemi." Si giustificò il ragazzo.
"L'esame è annullato, i demoni stanno..." disse Vanessa prima di essere interrotta dal ragazzo.
"Demoni! Demoni! DEMONI! Li prenderò a calci io, ma quando tornerò voglio la mia promozione, intesi?!" disse il rosso correndo via verso il campanile.
Vanessa rimase a guardarlo scappare via, non potendo riacchiapparlo.

Elsword stava correndo con il suo spadone dietro, quando gli venne sbarrata la via dai Vargo.
"Lavatevi di mezzo!"
Il rosso si lanciò sui demoni, ma venne respinto dai loro scudi.
"Heh,sono più forti di quelli visti a Peita...!"
Elsword tirò l'ennesimo pugno sullo scudo del Vargo, che, come l'armatura di Shiro, andò in pezzi.
"Ma io sono più forte di tutti voi!"
Con dei rapidi fendenti d'aria mise KO i Vargo e rincominciò a correre.

"Quanto diavolo manca..." Continuava a pensare il ragazzo correndo a perdifiato, finchè non inciampò su qualcosa.
"Ouch, ma chi ha lasciato una palla qua!?"
Davanti a lui c'era una palla rossa e bianca, rannicchiata a terra.
"Non è che..." non fece in tempo a finire la frase che le sue energie vennero assorbite dalla palla, che emise una risatina.
La palla si rivelò essere un demone Succhiasangue, e inizio a correre via con le energie di Elsword ma...
"Torna qui, stupida palla!"
Elsword lo stava inseguendo, seppur strisciando.

Intanto su un tetto, Raven si godeva il divertimento guardando Elsword.
"Sarà anche cresciuto, ma rimane sempre un'idiota." pensava lui.
"Spero solo che non ci siano brutte sorprese, non voglio usare il mio braccio.."

Il rosso, dopo aver inseguito il Succhiasangue arrivò a un campanile.
"Ti ho preso!" disse lui saltandogli addosso e strappandogli la sfera sfera rossa che teneva in corpo, dopodichè il demone scomparì.
"Sono diventati veramente forti...che Peita sia solo un diversivo, e il loro vero interesse sia Belder?" ripetè lui mentre mangiava la palla rossa.
Una volta ripreso, il rosso si guardò attorno.
La piazza era deserta, erano ormai le 13:00, ma un'ora fa non aveva sentito nessun campanile, le case erano intatte, la piazza era benmessa, tuttavia qualcosa inquietava il ragazzo.
"Silenzio, qui non passa vento." pensò lui, guardandosi attorno.

Ad un tratto, un gigantesco demone piombò giù dal campanile e investi Elsword.
"Ma guarda, il secondo ragazzino che viene a sfidarmi oggi!"
Il demone grande e grosso portava una maschera con due corna, le gambe lasciavano a desiderare, ma le braccia grosse e potenti portavano ai polsi due cinturini pieni di spuntoni.
"Quindi, saresti tu il capo dei demoni in questo distretto?"
Il rosso era posizionato sul tetto difronte al mostro, il quale non si era accorto di lui.
"E di conseguenza, se ti gonfierò di botte i demoni se nè andranno dal Terzo Distretto." continuò lui.
"Sei svelto nanetto, ma io sono più forte di te!" urlò Unohound, tirando un pugno al terreno che fece crollare la casa su cui era seduto il ragazzo.
"Piuttosto..."
Il rosso si era portato dietro il mostro, e tirandogli un violento fendente sulla gamba destra lo fede barcollare.
"Chi sarebbero gli altri due che ti hanno sfidato?!" urlò Elsword.
"Battimi e lo saprai!" urlò il demone colpendo il ragazzo con un violento destro.
"Tsk, non posso credere che qualcuno sia così scarso da farsi battere da te..."
Il rosso aveva bloccato il pugno con la sua spada, per poi contrattaccare, facendo cadere a terra il massiccio mostro.
Elsword si lanciò su lui e gli tirò un pugno sul petto, che iniziò a riempirsi di crepe.
"E' duro come la pietra..." pensò lui vedendo il la sua mano sanguinare.
Subito dopo il demone scaraventò il rosso contro una casa facendola crollare, poi velocemente saltò sopra di lui iniziando a picchiarlo.
"E' dannatamente forte..." pensava Elsword mentre riceveva i colpi. "Ma io non posso perdere!"
Il ragazzo contrattaccò e scaraventò il demone a terra.
"Non sei male, ragaz-"
Il demone non fece in tempo a finire la frase che un violento fendente alla testa lo stordì, facendogli sputare sangue.
"Infatti, sono molto più forte di te!"
Quando Unohound potè dinuovo vedere si accorse che un'enorme massa d'energia gli si stava schiantando addosso.
"Double Slash!"
La massa gigante investì il demone scaraventandolo contro il campanile.
Elsword, ormai rimasto senza energie, stramazzò a terra,ansimante.
"Ho... vinto?" pensò lui, ma...
"Ma come, non sai fare di meglio?"
Unohound, che era ancora vivo si scagliò su Elsword, che subì l'attacco.
Il demone congiunse le mani e iniziò a picchiarle violentemente sul rosso, che non potendo muoversi, incassò tutti i colpi.
L'ultimo colpo datogli creò crepe per tutta la piazza.
"Heh, non sei meglio di quella nanetta con i capelli viola." sbottò il demone.
"...nanetta...capelli viola...?!" pensò il ragazzo.
"Beh, meglio che finisca te, dopo cercherò lei."
Il demone si apprestò per tirare un destro al ragazzo, ma a pochi secondi dall'impatto venne contrastato da un pugno del ragazzo, che ovviamente fece crepe sulla mano di Unohound.
"Tu...cosa hai fatto a Aisha!?"
Elsword era contornato da un'aura, ma non quella normale dell'accrescipotere, era piì densa e rossa, persino i suoi occhi sembravano tinti di sangue.*
"Guh, sei più resistente di lei... ma ti-"
Il demone non fece in tempo a finire la frase che venne scaraventato a terra con un violento colpo della spada del ragazzo.
"Maledetto...ti ucciderò con il mio prossimo attacco!"
Unohound caricò contro il rosso un destro micidiale ma...
"Rispondimi, cosa diavolo hai fatto a Aisha!?"
Il ragazzo aveva bloccato l'attacco del nemico con la punta della sua spada, che ormai era malmessa.
"Tu...non sò cosa tu gli abbia fatto, ma la pagherai..!"
Elsword posizionò la mano sinistra sul braccio destro, e concentrando l'energia nella spada urlò:
"Armageddon Blade!"
Una lama rossa fatta d'aura comparì sulla spada del ragazzo, ferendo gravemente il braccio del demone.
"Tu... come diavolo hai fatto!?"
Il demone incominciò a girare su sè stesso andando addosso al rosso.
"Silenzio...ascolta solo il vento...non pensare."
Elsword tirò un violento fendente all'aria che lo face girare su sè stesso poco prima di scontrarsi con il demone.
"SONIC SLASH!"
Lo spostamento d'aria fece smettere di girare il demone, che venne ferito da un fendente per tutto il petto e scaraventato contro il campanile, che crollò sopra lui.
"Tsk, stupida nanetta, farti battere dai demoni ballerini..."
L'aura che avvolgeva Elsword scomparve, così come la spada, mentre lo spadone andò in pezzi.
Il ragazzo cadde a terra privo di sensi.

*L'aura in questione è l'abilità "Way Of The Sword" non ancora implementata in Italia
Un'altra precisazione, non c'è alcun accenno di ElswordxAisha qui.

<<"Epilogo. Io sono Elsword, Cavaliere Esperto!">>

"A-aisha..."
Elsword tendeva la mano verso la ragazza dai capelli viola, che gli sorrideva ricordando tutti i momenti passati, il ragazzo sembrava piangere ma...
"Tsk, una stupida come te non può farsi battere da quello.."
Il rosso fece un sorrisetto malizioso.

Elsword si svegliò.
Era ancora nella piazza dove aveva sconfitto il demone, con i vestiti ridotti a stracci e i capelli più lunghi di qualche centimetro.
"Ma... quanto diavolo ho dormito!?" pensò lui, rialzandosi e iniziando a camminare verso l'accampamento.
Lì trovò Vanessa, che ormai lo dava per disperso.
"E-elsword, sei tu!" esclamò vanessa, vedendolo tornare.
"Uh, chi dovrei essere?!" sbottò lui.
"E' un mese intero che non ti si vede! Pensavamo fossi stato ucciso dai demoni!" urlò lei.
"Cosa!? Ho dormito per un mese!?" esclamò lui con un'espressione ebete sul volto.
"Ad ogni modo,voglio ciò che mi spetta: voglio la mia promozione a Cavaliere Esperto!" continuò lui.
"Si, ma ora non possiamo fare alcuna cerimonia, non senza preavviso almeno!" gridò lei.
"E sicuramente Raven sarà preoccupato per te." continuò lei.

Elsword si diresse verso il campo d'allenamento.

Lì trovò Raven a aspettarlo.
"A quanto pare,sei veramente cresciuto." disse lui.
"E' veramente così?" chiese il ragazzo.
"Ciò che ho visto ne è la prova, hai sconfitto quel demone perchè volevi proteggere Aisha, questo è abbastanza." dichiarò il Meastro di Lame.
"C-Cosa?! I-Io n-non ho mai d-detto nulla del g-genere!!!" sbottò lui arrossendo.
Raven fece un sorrisetto.

Diversi mesi dopo...

Una violenta folata di vento mise KO i demoni. Uno con ancora la forza di parlare chiese al ragazzo che li aveva atterrati:
"Chi diavolo sei tu...!?"
E, il rosso rispose:
"Io sono Elsword, Cavaliere Esperto!"
 
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