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Non può piovere per sempre!

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view post Posted on 26/11/2012, 20:33
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Hoster del TeamSpeak3

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Dall'oscurità

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Capitolo primo.



Mi svegliai con fare molto indeciso. Quasi quasi, mi sarei rimessa a dormire..
Ma puntualmente, quella testa calda di Chung non si risparmiò il suo entusiasmo mattutino.
- Hey hey, buongiorno! - ...sbadigliai lentamente, ed emisi un lieve rantolo in segno di risposta.
I miei capelli lavanda sembravano una cascata morta che aderiva teneramente sulle spalle, andai in bagno in cerca dello specchio ignorando gli altri che, comunque, erano indaffarati.
Lo specchio gigante mostrò una ragazza decisamente triste..e infatti lo ero. Ed è per questo, che sto scrivendo qui..Penso che si scriva perchè c'è sempre qualcosa di forte da dire, qualcosa che esplode dentro di noi e vogliamo urlarlo al mondo. E io voglio dire che, la tristezza presto esplose, in un attacco nucleare che divenne amore..
Ma partiamo dall'inizio.
*Toc toc* .. - C'è nessuno? - ... -Si Rena, entra pure. - La voce fine e delicata della mia migliore amica era inconfondibile, però aveva quel non so che di maturo.. sarà perchè aveva così tanti anni, essendo un elfo. Eppure era comunque giovane e bella. Portava una frangia dorata e il resto dei capelli le ricadeva dietro quasi fino al sedere. Era sempre vestita elegantemente, ma è normale. Alla sua accademia, finita due anni or sono, la educarono in questo modo. Nell'Accademia degli arcieri professionisti c'era chi si poteva specializzare più nelle arti marziali, e chi come lei, nella vera arte del tiro con l'arco.
Oh, mi son dimenticata di puntualizzare. Era molto ma molto vanitosa.
- Aisha, mi passi quell'ombretto? Secondo te oggi dovrei mettermi il mascara nero, oppure andare più leggera, e farmi delle belle ciglia verdi? - Ciglia verdi? Ma scherziamo? - Quello nero, decisamente. - Sarà stata quella mania di fare colpo su Elsword, anche se credo ci sia riuscita già da tempo, solo che non lo sa.
Uscii dal bagno e mi rimisi a sedere sul letto, ancora un po' assonnata. Vivevo in una casa abbastanza grande e accogliente, con i miei amici e compagni di avventure, Elsword, Rena e Chung. Sapevo che eravamo ancora pochi per le nostre missioni, e infatti ben presto saremmo diventati di più.



- Come va oggi maghetta? - Sbirciai sopra il mio libro di magia e vidi degli occhi oceano, innocenti, puri e grandi che mi fissavano. - Come sempre Chunghi, mi sento sola, lo sai.. - ( io lo chiamavo a tal modo, essendo per me quasi un fratello non mi ponevo regole nè limitazioni con lui) - .. E so anche che per quanto voglia, un fratellone non puo' colmare tutta questa solitudine. Ti servirebbe un po' d'amore.. io invece vivo bene così. Bastano gli amici e il mio bel Bazooka. Anzi preferisco le pistole! - rispose lui.
In effetti Chung era davvero un maestro con le pistole, nonchè si faceva chiamare messaggero della morte, ma non per elogiare le sue tattiche micidiali, bensì perchè il suo maestro, che anni fa lo fece diventare un guerriero eccezionale, lo temevano tutti poichè era così abile che era conosciuto in tutta Hamel e con la fama di ''essere un messaggero della morte'' . Purtroppo per salvare Chung in uno scontro arduo morì e da allora quest'ultimo prese il suo nome e portò fede ai suoi insegnamenti senza mai essere triste ma affrontando la vita così come gli era stata concessa. Lo ammiravo molto per questo, lui combatteva anche senza bazooka o pistole, combatteva la sofferenza. Mentre io non ci riuscivo..ma mi ripetevo ogni giorno una frase, per andare avanti. Cinque parole, ma un unico concetto fondamentale, un inno di battaglia, una speranza, una luce. Non puo' piovere per sempre.


- E' pronto! - Una voce squillante ma prettamente maschile arrivò fulminea come un lampo in camera da me e il mio tenero compagno che, alzatosi, mi prese per mano e mi esortò a vestire dopo pranzo. Avremmo avuto una lunga giornata di allenamenti.




Capitolo secondo


*Gnam* *Sgrunchh* ...
- Eh si, davvero ottima questa carbonara, non c'è che dire! - esclamò Elsword tra un boccone e l'altro.
- Si, la migliore che io abbia mai mangiato, sei stato bravissimo Els! Un vero chef - seguì Rena con egual entusiasmo.
- Quanta modestia.. - bofonchiai a testa bassa. Poi, finito il piatto, approfittai dell'unione a tavola per riprendere un discorso iniziato settimane prima ma lasciato scemare senza alcun importanza.
- Non credete, che noi quattro siamo un po' pochi per continuare le missioni che ci assegna Benenzio? Siamo riusciti da Ruben fino a Peita, e già dal Campo militare abbiamo iniziato ad avere grosse difficoltà. Adesso ci toccherà città dove è cresciuto Chunghy, e non si è risparmiato nel dirmi che è invasa da creature molto pericolose. Vero fratellone? - indirizzai uno sguardo speranzoso di complicità verso il mio amico che sollevò la testa come caduto dalle nuvole.
- Certo...certamente. Ha ragione Aisha, seppur siamo abbastanza esperti, non so fino a che punto possiamo arrivare. Le cose sono due : o troviamo nuovi membri per la squadra, oppure facciamo settimane di allenamento intensivo per imparare nuove tecniche. Ma ci stremerebbero senz'altro. -
Ero felice di avere almeno il suo appoggio. Dopo che finì, girai la testa verso Rena che, anche se un po' combattuta,
fece un cenno di approvazione con il capo .
- Va bene, avete ragione. Vedrò cosa posso fare. - concluse Elsword con rassegnazione. Sapevano che avevo ragione.
Mi defilai nella stanza che condividevo con Rena. Gli altri erano ancora seduti a tavola a parlare del più e del meno, mentre io mi vestivo per l'allenamento.
Solita tunica bianca da maga, col cappuccio e un maglione blu spento sotto per coprirmi meglio. Gonna abbastanza corta, anche a me piaceva qualche particolare piccante.
Passai in bagno, mi lavai e mi feci due codine basse con dei nastrini gialli. Erano i miei preferiti.
Dopo di che aprii la teca di vetro a pochi passi dal letto. Era una teca con un'aura turchese che aleggiava attorno, creata da me per proteggerla da chiunque potesse profanarla, poichè quella teca custodiva le nostre armi più potenti.
Estrassi il bastone e mi diressi in cucina.
- Andate a prendere le armi nella teca, intanto invoco il Guardiano eroico per partire. -
Il Guardiano eroico era una statua di me stessa che invocavo per diverse situazioni. Mio nonno, colui che mi iniziò alle arti magiche, mi insegnò questa tecnica già dalle prime lezioni : la statua rifletteva gli attacchi nemici, ci proteggeva e faceva da muro. Ma, essendo diventata più esperta, in seguito la modificai e la feci diventare anche un mezzo di trasporto. Bizzarro ma efficace.




La nostra casa era tra i boschi di Peita, così eventuali nemici stentavano a trovarci. Da lì, partimmo verso dei campi deserti nella periferia del Campo Militare, chiamata Belder.
Non eravamo chissà quanto ricchi; di certo ci pagavano bene per le missioni ma eravamo degli ottimi spendaccioni. Così, i nostri allenamenti si svolgevano in posti dove non c'erano nient'altro che rovine e rovine, causate da quella rompi scatole di Chloe e dai suoi segugi.
Arrivati a destinazione, il Guardiano scomparve e io feci apparire dei funghi allenatori per i miei amici. Sta volta li feci un po' più tosti della volta precedente.. Avevo paura che le nostre sfide sarebbero diventate impossibili, e quindi meglio prepararli adeguatamente.
Vi starete chiedendo cosa facevo io. No, non ero una scansa fatiche tranquilli, semplicemente...mi misi a meditare.
Nuova abilità insegnatami da nonno una settimana precedente ma che dovevo mettere a punto : riuscivo a guadagnare energia con la sola forza del pensiero. Però in quei giorni riuscivo solo stando seduta, o al massimo a camminare lentamente. Il mio obiettivo era muovermi liberamente accumulando energia sempre più velocemente per attacchi micidiali.




- Lancia di odino! - SBUUUUUUUM....... Dall'alto caddero frecce che perforarono i funghi facendoli scomparire. Ne feci comparire altri.
Rena faceva passi da gigante quei giorni, ma nemmeno Elsword e Chunghy scherzavano : tra uragani di sabbia e proiettili lampo stavano facendo di un campo pieno di graziosi funghetti assassini un campo mortuario.
Io intanto continuavo la mia meditazione, quando ad un certo punto il terreno iniziò a tremare..
Le rovine finirono per distruggersi definitivamente, Rena cadde a terra e urlò, Elsword e Chunghy erano in ginocchio e si sostenevano a vicenda mentre io andai a gattoni verso la mia migliore amica che era la più vicina a me. Subito invocai il Guardiano che andò a prendere gli altri due e li portò da me e l'arciera, infine si posizionò dinanzi a noi per proteggerci. Comunque, per sicurezza, con un movimento di bacchetta formai uno scudo turchese sopra di noi, come quello della teca.
... - PUGNO DEL CIELO! - un enorme mano robotica a mo' di pugno piovve dal cielo dritta sopra tutti i miei funghetti che rimasero schiacciati senza ombra di dubbio. Un enorme botto che ci sbalanzò in parti opposte e ci frastornò per qualche attimo. Altro che Guardiano eroico..
La voce dell'invocazione sembrava femminile, ma non tanto umana.
Quando riacquistai la vista per bene, andai dai miei compagni e li presi sotto braccio esortandoli ad alzarsi.
- Ahahah, troppo facile.. - una voce possente e di certo maschile si fece udire subito dopo.
Due figure stavano avanzando verso noi poveri malconci, una ragazza che fluttuava assieme a dei gravitoni meccanici, molto elegante : portava due chignon legati perfettamente dove sopra padroneggiava una coroncina bianca. Ma lei, era tutta bianca. Di pelle molto candida, era vestita come una regina, con cura e finezza. Mi ricordava Rena. Ma quella ragazza era ancora più raffinata.
Il ragazzo... lui era fantastico. Aveva degli occhi dorati in opposizione ad una folta chioma ribelle di capelli color cenere. Con un piccolo ciuffo bianco al lato.
Era vestito di nero con risvolti arancio, il petto era leggermente scoperto e già da lì si potevano intravedere gli addominali ben scolpiti. Quello che mi colpì non fu il braccio non umano che teneva ben visibile senza vergogna, bensì il suo sguardo cupo e sofferente, di chi ne aveva passate tante. Eppure lo mascherava con un po' di sbruffonaggine.
- Voi chi siete? - domandò Elsword un po' incerto e con gli occhi da cerbiatto.
I due si fermarono davanti a noi e ci guardarono dall'alto al basso, la ragazza con le mani incrociate e il ragazzo abbastanza disinvolto.
- Piacere, sono l'imperatrice Eve -
- Raven, piacere -


Capitolo terzo


- Piacere, milady. E' un onore conoscerla..- mi fissò con i suoi occhi dorati brillanti e dopo di che, pronunciando tali parole, si mise in ginocchio e mi baciò delicatamente la mano tremante. A quel punto, non ero più a Belder. Non ero più sulla TERRA. Sentivo che ero diventata bordeaux, ma non mi accorgevo di nient'altro. C'era solo lui. E il mondo si era fermato. Lui, le sue labbra dolci e morbide, i suoi addominali meglio di qualsiasi scultura greca, il suo sguardo misterioso, malinconico, come un lupo senza un branco..lui era così...
- Hey Aisha! Stai bene? - sentii una mano sulla spalla che mi strattonava, ma non eccessivamente. E tornai con i piedi per terra.
Ero stata immobile per un minuto intero con la bocca semi aperta a fissare Raven senza spiaccicare una sillaba. Mai successa una cosa del genere...
- Si non ti preoccupare Els .. - dissi di rimando.
Guardai di sfuggita Raven che si era messo a discutere con Chunghy e abbassai il capo arrossendo.
Cosa mi era capitato?
- Tutto okay? - Mi diede un'occhiata preoccupata Eve, che si avvicinò determinata.
- Si, non so cosa mi abbia preso. Piacere di conoscerti, prima con i funghetti sei stata grandiosa, complimenti davvero. - mi affrettai per rimediare la figuraccia appena fatta.
E poi, mi venne l'illuminazione.
- Venite a vivere con noi! - esclamai alzandomi in piedi con un entusiasmo alquanto inaspettato.
I compagni di squadra mi guardarono allibiti. Chunghy invece aveva nel viso una sfumatura di allegria... mi fece un cenno frenetico col capo in segno di approvazione e poi si voltò verso Eve sfoggiando un largo sorriso.
- Io e Raven stiamo viaggiando da parecchi giorni in cerca di qualcuno che ci prenda per delle missioni, siamo a corto di soldi e abbiamo perso tutto a causa dei Vargo.. - aggiunse l'imperatrice, ma il ragazzo intervenne immediatamente. - Eve non li conosciamo, non possiamo ancora fidarci. Dovresti saperlo.. - quell'affermazione cadde sopra di me come un masso sopra una formica. Davvero non voleva fidarsi di noi?
- Potete stare tranquilli, siamo guerrieri come voi, e al momento siamo al servizio di Benenzio. Proprio in questi giorni discutevo con gli altri sul fatto che ci servono altri membri nella squadra. Veniamo pagati bene e dividiamo le spese della casa. Sarebbe bello avere due amici in più, non che compagni d'avventura. - conclusi, speranzosa in una loro accettazione.
I due si guardarono indecisi per qualche secondo, mentre Rena farfugliava qualcosa nell'orecchio a Elsword con aria preoccupata.
- Va bene, accettiamo. Proviamo a vivere con voi e vediamo come va. Eve fa prendere a Oberon le nostre borse, le abbiamo lasciate un po' troppo lontane. - disse Raven e la ragazza fece comparire un robot (all'apparenza di sesso maschile) che corse a prendere le loro cose.
- Saremo felici di accogliervi! - fece Chunghy che poco dopo prese la mano fredda di Eve baciandola, imitando goffamente Raven.




Il rientro a casa fu davvero una gioia, sul Guardiano eravamo stati davvero scomodi, essendo in sei.
Mostrai la casa ai due mentre gli altri si rifocillavano in cucina; quando entrai in camera mia, Eve fece una smorfia e piagnucolò - Ma in questa camera non c'è nemmeno un computer! Nemmeno un tablet.. - io stavo per irritarmi ma poi mi accorsi che lei era un tipo molto all'avanguardia, e le sue armi più potenti erano dei robot. Così mi limitai a rispondere.. - Sai com'è, preferisco la magia alla tecnologia! - con un sorriso un po' finto.
Sistemai il bastone nella teca, quando entrò Rena urlando - Raven, tu dormirai qui con Aisha, Eve ti sistemeremo vicino la stanza di Chung e io andrò con Elsword! - .
Non sapevo se essere pazza di gioia o terribilmente angustiata. Che cosa? Dovevo dormire con LUI..
Mi fece un'occhiolino complice e si defilò alla svelta prima che potessi fulminarla con lo sguardo.
Rassegnata, dissi - A quanto pare le sistemazioni sono già state scelte.. -
Feci apparire un grande armadio vicino a letto di Rena, mentre il suo scomparì, teletrasportandosi nella stanza di Elsword.
Raven mi guardò con aria un po' sorpresa. - Niente male, grazie mille. -
- Grazie a te.. per aver scelto di fidarti di noi. Ti lascio sistemare le tue cose, intanto accompagno Eve nella sua stanza. -
Richiusi la teca e presi la ragazza per mano, riscaldandogliela con un po' di magia mentre ci chiudevamo la porta alle spalle.
- Non preoccuparti, sono fatta proprio così. - disse guardandomi dolcemente.
Forse avevo trovato un'altra amica, che non parlava quasi solo di trucchi o del ragazzo che le piaceva.




La cena fu abbastanza tranquilla, quella volta cucinò Rena, e devo dire non era niente male!
Quando gli altri si alzarono e si ritirarono nelle loro camere, io mi misi a sparecchiare. Era il mio turno.
Non ci misi molto, visto che con uno schiocco di dita la spugna insaponava e il panno era pronto per asciugare. Io dovevo solo risciacquare.
Finito tutto, salii le scale per andare al piano superiore, dove padroneggiava un lungo corridoio alla cui fine v'era posto un pendolo antico.
Sulla sinistra c'erano le stanze di Chunghy e Eve, mentre sulla destra quella di Elsword con affianco il bagno, la mia meta prima di andare a letto.
Feci per entrare quando ad un tratto sentii una risatina maliziosa : riconobbi subito che era Rena.
Mi avvicinai in punta di piedi alla porta di Elsword che era socchiusa. Inutile dire, che quando sbirciai rimasi letteralmente scioccata.
Rena era sdraiata sul letto a una piazza e mezzo di Els con una vestaglia da notte semi trasparente, e sopra di lei c'era il ragazzo che la baciava avvinghiato al suo corpo.
Ero rimasta alquanto scioccata. Però anche felice per la mia migliore amica, che finalmente si era fidanzata col ragazzo che tanto amava. Almeno lei è felice, con il suo amore, pensai.

Richiusi subito la porta senza far rumore e corsi velocemente le scale eclissandomi in camera da letto.
Trovai Raven seduto con la bajour accesa, a scrivere su un diario; appena mi vide fece un balzo e cercò di nascondere quello che ormai era palese. Lui aveva un diario, dove annotava tutte le sue sensazioni, emozioni, idee più profonde.
- Scusa non volevo interromperti.. - dissi a bassa voce, chinando il capo verso il basso.
- Ma no figurati, stavo giusto per mettermi a letto.. - rispose lui mettendo il diario nell'armadio.
Mi misi nel letto, sotto le coperte, e cercai di non far caso al fatto che il ragazzo più bello del mondo dormiva un metro accanto a me.
- Sei triste. - proferì Raven, schietto.
- C..cosa? - non riuscivo a credere alle sue parole.
- L'ho notato, perchè anch'io lo sono. Quando si è tormentati, si bada poco alle frivolezze della vita e si è più attenti a ciò che c'è dietro l'apparenza. Io ti vedo. Ti vedo dentro, e sei come me.
A tavola non hai detto una parola, e mangiavi come se l'ottimo hamburger vegetariano di Rena fosse stato l'avanzo di un cane. Stai sempre a testa bassa, non badi molto a ciò che ti circonda; sembri stare in un altro mondo, e hai sempre quell'aria avvilita...di chi non ne puo' più, o di sè stesso, o della vita. - Di nuovo, il battito del cuore iniziò ad accelerare. Nessuno mi aveva mai capita fino in fondo, nemmeno il mio caro Chunghy, come lui. Eppure, risposi naturalmente, le parole mi venivano spontanee.
- E tu perchè, sei così tormentato? Cosa ti è successo? - Forse ero stata troppo invadente, ma non mi interessò.
- Sono stato tradito dai miei stessi compari, e hanno ucciso la mia fidanzata. Da allora ho un vuoto nel cuore che non riesco a colmare. Ecco perchè sono in viaggio con Eve. Non riesco a trovar pace..
Anche se la mia amata ormai l'ho dimenticata, mi fa ancora rabbia il tradimento. E' per colpa loro se ho un braccio Nasod, lo so.. è orribile...- disse, con una voce stanca e cupa.
- Il tuo braccio è fantastico, come lo sei tu. - Non so come mi uscirono quelle parole di bocca, ma le pronunciai.
- Grazie, piccola. - Rispose, ed io divampai. Sentii le lenzuola stropicciarsi e muoversi, e dei piedi affondare nelle ciabatte. Si era alzato e stava venendo da me.
La sua mano cercò il mio viso, a quel punto mi misi a sedere senza veder nulla, soltanto il buio intorno e il calore della sua pelle liscia come una pesca..
Si avvicinò all'orecchio, e mi sussurrò delicatamente - Non sei più sola, cucciola. - e mi baciò sulla bocca.
Un bacio caldo, dolce, pieno di passione ma anche di tanta bramosia. Il suo sapore era incolmabile.
Infine tornò nel letto e mi diede la buona notte, come nulla fosse accaduto.
Restai per più di un'ora seduta, impietrita, paralizzata.
Mi aveva baciata e rassicurata allo stesso tempo.
Non ero più sola, e forse, iniziavo ad intravedere l'arcobaleno dopo la tempesta.


Capitolo quarto.


- Chicco di grandine! - l'aria divenne gelida, un clima polare. Dal cielo piovvero chicchi enormi di grandine che ghiacciarono il Dolosso indebolendolo; a quel punto, Raven diede il colpo di grazia, sferrando un colpo d'ascia decisivo. Fino ad allora, la periferia e il centro della città di Lysia erano state abbastanza facili da ripulire, (anche se dovemmo agire sott'acqua) : Raven ed Eve avevano del gran potenziale. Con la morte di quel babbeo del Dolosso, avevamo anche finito tutta l'antica idrovia ed eravamo distrutti; Rena invocò le lance di odino più e più volte mentre Elsword usava la nuova tecnica imparata dalla sorella che era venuta a trovarci per qualche giorno. Esatto, erano passati cinque o sei giorni dalla notte del ''bacio'' e Raven non mi aveva ancora rivolto la parola. Dopo quella notte i giorni successivi fummo molto impegnati a causa delle missioni ad Hamel, e la sorella di Elsword dormiva nella sua stanza per qualche notte, scatenando l'ira implacabile di Rena che, comunque, doveva rimanere in silenzio e come si suol dire.. ''abbozzare''.
La nuova tecnica era davvero forte, non richiedeva troppa energia ed il danno era strepitoso : Elsword concentrava tutta la potenza sulla spada che diveniva una lama enorme! Lui l'aveva chiamata ''lama dell'apocalisse'' ( certo non mancava di superbia, proprio come la fidanzata ). Fu molto d'aiuto. Io imparai per bene a padroneggiare la meditazione, così nelle missioni avevo iniziato ad usare molte più abilità di quante ne avessi mai utilizzate.
-Dobbiamo trovare il nascondiglio di quel ragnone orribile e distruggerlo! Così per oggi abbiamo finito.. – sbuffò Rena palesemente stanca. -Forza allora, andiamo. – concluse Eve che sembrava andasse di fretta.
Il nascondiglio era un luogo davvero strano, e ne avevo visti di luoghi inaspettati. Ma questo era umido, e una strano odore invadeva l’atmosfera. I mostri che vi si celavano erano i soliti, creature demoniache e dalle forme disumane. Ma notai, andando avanti, che sul terreno c’erano delle strane piante verdognole che emanavano di tanto in tanto una sostanza tossica: sicuramente era a causa loro che l’aria aveva quell’odore sgradevole. -Muoviamoci, sennò ci avveleneremo restando qua.- misi un po’ di fretta al gruppo, non mi piaceva per niente quel posto, anche se quelle creature erano davvero facili da sconfiggere; tiravo qualche sfera di fuoco e stramazzavano al suolo. Il brutto venne a metà strada, quando iniziai ad intravedere dei bozzoli bianchi sorretti da un pilastro della stessa materia, come dei bicchieri dal collo lungo. Non sapevamo cosa fossero di preciso, ma puntualmente Chungy dovette fare lo spavaldo per impressionare Eve, così si avvicinò e tirò qualche colpo con la pistola poi col bazooka : il bozzolo si aprì e ne uscì una tarantola gigantesca che spruzzava una sostanza viscida e acida capace di sciogliere anche l’acciaio!
Urlai.
Iniziai a piangere e a dimenarmi, ergo, non controllai più la mia magia. Dal cielo caddero meteoriti di fuoco insieme a grandine ghiacciata, cicloni di vento arrivavano ovunque, fulmini picchiavano a terra feroci e comparivano proiettili luminosi che devastavano qualsiasi cosa incontrassero nel loro percorso. Tutto questo perché io ero, (e sono) aracnofobica, ovvero ho il terrore dei ragni. Sapevo che nel nascondiglio di Magmanta avrei affrontato un ragno ma confidavo nel fatto che non sarebbe stato poi così enorme e che ci avrebbero pensato di più i miei compagni si squadra. Ma solo vedere la grandezza di questo, mi fece immaginare a quanto fosse grande il VERO Magmanta.
-Oh no la fobia dei ragni! Aisha calmati ti prego sorellona! – Chunghy era agitato e cercava di tranquillizzarmi in tutti i modi, farfugliava di ciambelloni al cioccolato, cornetti con la nutella e mi pare abbia nominato anche la carbonara buona di Elsword. Ma niente da fare, ero terrorizzata. -Fatela smettere, i proiettili potrebbero ucciderci! – gridava Rena in preda al panico. -Vi prego cacciateli via, vi scongiuro!...- dicevo io accovacciata per terra in lacrime e con la testa fra le mani. Era davvero il putiferio.
Ma ad un tratto sentii attorno a me un corpo caldo che iniziò a stringermi forte. Il profumo era quello, senz’altro. Alzai piano il capo e intravidi il suo volto angelico..Raven era avvinghiato a me come un koala ad un albero. -Non succede nulla, il ragno non c’è più..l’hanno ucciso. Calma, piccola..calma..- mi sussurrava ripetutamente queste parole e mi baciava sulla fronte..

Mi abbandonai al suo petto e chiusi gli occhi, il mondo divenne un enorme zucchero filato soffice e dolce. No, c’erano caramelle fluttuanti di tutti i colori, erano leggere e profumate.. O forse erano le nuvole rosa che mi cantavano canzoncine allegre con dei motivi alquanto carini…

-Aisha? Svegliati! Sei viva?- una voce stridula arrivò dritta nel mio povero orecchio, svegliandomi di colpo. -Cos’è successo? Dove sono i ragni? Sono morta? – stesa per terra, mi misi in ginocchio : ero sudata, tremante e mi giravo intorno con la vista un po’ annebbiata.
-Sei svenuta, dopo che la tua energia si è manifestata generando il caos più totale..non riuscivamo a tranquillizzarti, poi però è intervenuto Raven… - spiegò Rena, che pronunciando il nome del ragazzo, mi fece un occhiolino d’intesa. -Poi hai iniziato a sbavare e a barbugliare qualcosa come ‘‘caramelle gommose’’ o assurdità simili.- intervenne Elsword con un sopracciglio alzato, in segno di stupore. -E’ meglio che non affronti Magmanta, la tua energia è calata a 5% e il tuo livello d’attacco è pari a 0. – diceva Eve mentre faceva dei calcoli su un aggeggio super tecnologico a me sconosciuto. -Va bene, resterò a guardare. Però almeno, voglio donarvi un po’ di protezione..- così dicendo, creai uno scudo enorme attorno ai miei amici che poi scomparve e lasciò delle piccole icone attorno a loro che giravano. Avevo aumentato la loro difesa, e ne ero fiera..almeno sarei stata un po’ d’aiuto.
Andai verso Raven, il quale mi guardò con indifferenza. Io feci altrettanto. – Grazie, per avermi tranquillizata. Ti devo un favore.- dissi freddamente, a testa bassa. Avevo paura di incrociare il suo sguardo. -Nulla, ascolta.. a proposito di questi giorni..io..-
-No. Non fa nulla, ho capito tranquillo. Buon combattimento. – troncai il discorso sul nascere. Non volevo sentire scuse né menzogne. Invocai il Guardiano eroico esaurendo tutta la mia energia. In un attimo, sfrecciamo in aria guidati da Eve che ci indicava la strada sempre grazie alle sue tecniche innovative.

Non fu una passeggiata, Magmanta.
Io ero seduta dietro al Guardiano che mi proteggeva, e mi misi anche a farci quattro chiacchiere, era simpatico anche se era solo una statuetta! Il ragno di tanto in tanto si ritirava e faceva sbucare tarantole e vedove nere, che comunque erano facili da buttar giù ; lui invece era abbastanza resistente, e soprattutto inquietante : quando i suoi occhi diventavano rosso porpora sembrava indemoniato. Ma i miei amici non erano da meno, e scoprii alcune abilità di Eve eccezionali : non invocava solamente il pugno dal cielo, bensì aveva a disposizione due robot Oberon ed Ophelia che comunque conoscevo, ma non sapevo che combattessero!
Erano micidiali, sferravano attacchi fulminei che devastavano quel gigante. Mi era parso di vedere qualche tecnica come ‘colpo elettrico’ di Ophelia. Fantastico. Raven anche si destreggiava bene nel campo di battaglia, e come Pugno dal cielo era devastante, lui anche aveva una tecnica speciale : attacco nucleare. Fu quella skill a tramortire il ragnone, togliendogli gran parte dell’energia. Spettacolare.. Anch’io aspettavo di imparare un’abilità come quelle, ovvero una che richiedesse tutta la mia forza, ma che sarebbe stata paurosamente forte..in fondo, Elsword aveva il ‘doppio colpo’ , Rena la ‘lancia di odino’, Chung ‘stelle cadenti’ (che devo dire usò davvero bene in quello scontro) e Raven ed Eve quelle che ho appena citato. Ero l’unica a non averne una anch’io. Avrei dovuto provvedere.
-Il mio livello energetico si è abbassato a 10%- sbuffò Eve mentre si avvicinava a me insieme agli altri.
-Non ce la faccio più, spero per Benenzio che questa volta ci paghi il doppio – replicò Elsword trascinando la spada, non ce la faceva a sorreggerla. -Mi spiace di aver fatto la fifona, scusate ragazzi.. per farmi perdonare cucino io!- dissi allegramente mentre gli altri salivano sul Guardiano. -Nah questa volta vorrei cucinare io, forse sono l’unico a non essere esausto. – disse Raven, e tutti gli altri annuirono.

Finalmente eravamo a casa, per cena. A pranzo avevamo mangiato qualche panino mentre ci incamminavano per l’idrovia, per cui volevamo mangiare bene quella sera. Mentre Raven cucinava, Chunghy era a ritirare i soldi da Benenzio, era andato col mio Guardiano che era più veloce di qualsiasi vettura. A parte il mio teletrasporto, anche se non si puo’ definire tecnicamente un mezzo di trasporto.
Io ero in camera con del ghiaccio sulla testa e sotto le coperte, ero troppo esausta e mi chiedevo come avessi potuto proporre una cena! Intanto Eve girava per la casa controllando l’orologio e chiedendo ogni cinque minuti ‘ ma è normale che ci mette così tanto? Sono già passati venti minuti e trenta secondi da quando se n’è andato!’ , la ignoravo, era inutile spiegarle che Peita ed Hamel erano abbastanza distanti. Il cuoco chiamò le due ragazze per la cena, che si precipitarono a tavola, mentre io restai inerme nel mio dolce e caldo letto. Dopo qualche istante, si sentì bussare alla porta della mia camera : -Hey, Aisha, posso entrare?- era la sua voce… Emisi un breve mugolio, in segno di approvazione.
Raven entrò con un vassoio su una mano e un bicchiere sull'altra. Li poggiò sul letto di Rena che attualmente era diventato suo, e mi fece sedere piano piano con la schiena appoggiata sul cuscino, dopo di che prese il cibo e mise il vassoio sopra le mie gambe. Insomma, un vero gentiluomo.
-Non serviva, grazie lo stesso...- serviva invece, ma dovevo essere fredda. Iniziai comunque a divorare tutto.
-Se ti ho ignorata in questi giorni è perchè quando la mia fidanzata morì, mi ripromisi che non mi sarei più affezionato ad una ragazza in egual modo. Non volevo soffrire. Ma penso che mi sbagliavo..Tu non te ne andrai, mi fido di te. E poi sei forte, coraggiosa, hai la magia nel cuore. Puoi sconfiggere chiunque.. Ti ammiro molto.- la mia bocca rimase aperta a mostrare tutto il cibo masticato all'interno. Ero troppo sbigottita.
-So che non è il momento opportuno di dirtelo, ma mi sono davvero attaccato a te.- concluse lui, seduto con le braccia incrociate sulle ginocchia e la testa piegata. Si vergognava..
-Hai fatto bene invece. Perchè anch'io provo qualcosa per te..non mi era mai successo prima.. Finalmente vedo un po' di luce grazie a te..- deglutii a fatica, il cuore mi batteva a mille. Misi il vassoio a terra e presi il succo di erbe magiche. Una bevanda ricca di proteine capace di donare energia in un sol sorso. Bevvi avidamente e poi mi sdraiai. Ero stanchissima.. -Tu non devi mangiare?- chiesi, guardandolo negli occhi. -Mangerò dopo, adesso voglio stare con te. - e così si mise accanto a me nel letto, sdraiato anche lui, e mi abbracciò delicatamente. Mi addormentai di sasso, la giornata era stata davvero faticosa ed impegnativa però, avevo lui accanto. E questo mi bastava.


Capitolo quinto.

Mi svegliai intorpidita, i raggi del sole penetravano indisturbati nella stanza. Lui non c'era, ma sapevo che aveva dormito con me.
Mi misi a sedere, e dal bagno affianco la teca ( abbiamo due bagni, uno mio e di Rena, e l'altro al piano di sopra vicino la stanza di Elsword ) uscì Raven e insieme a lui un bel po' di vapore : si era fatto la doccia ed era a petto nudo ancora un po' bagnato..restai di sasso.
- Hey buongiorno piccola - sfoggiò uno dei suoi irresistibili sorrisi. Probabilmente stavo sbavando peggio di quando vedevo la nutella..
Biascicai un lieve ''buongiorno'' e poi fuggii prima che avesse potuto denudarsi disinvoltamente in mia presenza.
L'orologio della cucina segnava le 12:00 , cavolo, avevo fatto una bella dormita.
Risolini provenivano dal piano di sopra, probabilmente era Rena che stava flirtando con Elsword ; mi misi a sedere vicino al tavolo da pranzo, la sala era occupata da Chunghy ed Eve che stavano giocando alla play station. La ragazza sembrava in netto vantaggio.
E io cosa faccio? pensai ; subito dopo dalle scale piombò Elsword che teneva sulle spalle l'arciera.
- Io e Rena saremo tutto il pomeriggio a visitare Hamel, ci avviamo adesso per cui non rimaniamo a pranzo - disse il ragazzo.
- A dopo tesoro! - mi salutò Rena, baciandomi sulla guancia.
- Questa volta cucino io! - gridò Eve anche lei molto briosa.
Ma solo io mi sento come uno straccio? Pensai.
- Guardali. - dissi a Raven che era appena arrivato ( vestito ), indicando col dito l'imperatrice il pistolero che si dimenavano sul joystick.
- E Rena ed Elsword sono andati a spassarsela ad Hamel - .
Lui mi guardò con aria interrogativa.
Era il giorno seguente che avevamo ripulito l'antica idrovia dai demoni e sconfitto Magmanta, era esplicito prendersi una pausa! Eppure..ero sola, come sempre...
- Vuoi fare qualcosa?.. - tentò di risolvere la situazione.
- No, non importa. Torna pure a fare le tue cose, tanto io sto bene da sola. - brontolai e mi ritrassi in camera.
Insomma, non si comporta proprio da vero fidanzato! Mi ignora, sono buona solamente quando c'è da sbaciucchiarmi. Elsword è davvero innamorato di Rena, lo dimostra ogni giorno! Perchè Raven non puo' fare lo stesso? Devo sempre prendere io l'iniziativa?
Turbini di pensieri si affollavano nella mia testa, quando ad un tratto..
*toc toc*
- Non voglio sentirti! Torna pure ad ignorarmi! - urlai con fare bambinesco.
- Non mi conosci e già mi odi? Iniziamo bene! Ah ah .. - quella voce era familiare, ma non era di Raven : dalla porta entrò un ragazzo stupendo.
Assomigliava molto a lui, eppure era diverso : i capelli lisci e in ordine, nero pece, con un ciuffo che copriva gran parte del viso. Ma si vedeva bene che aveva comunque un volto stupendo : occhi aurei, un oro splendente, uno sguardo calmo e placato.. sicuro di se. Aveva una cicatrice vicino l'occhio destro, segno di qualche duro scontro. E in effetti, era un guerriero.
Una pelliccia grigia attorniava il collo, il resto della camicia era nera, ma portava sopra una veste lunga e bianca che lo copriva. I pantaloni neri, anch'essi molto eleganti, come tutto il resto..
Il suo braccio sinistro era d'acciaio.
- Piacere, Reavy. - si avvicinò e mi strinse la mano guardandomi intensamente. Ora era tutto chiaro.
- Questo è mio fratello, è venuto a starsi da noi per una settimana circa, ho pensato di farlo venire visto che adesso dobbiamo affrontare mostri più potenti ad Hamel e farebbe comodo il suo aiuto..inoltre giorni fa era venuta la sorella di Elsword, quindi non credo ci siano problemi per Reavy, giusto? - spiegò Raven affianco al fratello.
- C-certo.. puo' stare quanto vuole, figurati! Piacere Aisha.. - mi misi in piedi porgendo la mano al ragazzo che la strinse a sua volta, con un po' di esitazione. Oh cavolo, ci siamo già stretti la mano, che scema che sono! Che imbarazzo!
- Eh eh allora...bene, tu dormirai qui con Raven, io mi costruisco un letto in sala. - dissi ormai tutta rossa di vergogna..
- '' Costruisci ? '' - Reavy mi scrutò un po' incerto.
- E' una maga, non te l'ho detto? Ed è anche molto potente. -
- Beh mi hai detto tutto di lei eccetto che è una maga - rispose lui al fratello, accennando un lieve sorrisetto d'intesa.
- Bene vi lascio soli così potete conoscervi meglio, io intanto aiuto Eve ad apparecchiare - disse Raven esonerandosi.
- Dove posso mettere la mia lama? - si affrettò a chiedere Reavy sfilando una katana affilatissima.
- Nella teca magica, dalla a me ce la metto io.. - e così la riposi insieme alle altre armi.
- Sei molto carina, più di quanto mi avesse detto mio fratello per telefono.. -
Arrossii. E poi mi venne un'idea.
- Ascolta..dopo pranzo ti va di accompagnarmi da mio nonno? Devo imparare una tecnica speciale, sai, di quelle che ti consumano tutta la manah e provocano danni allucinanti. Solo che Raven sembra ignorarmi oggi, e gli altri sono già impegnati..-
- Certo! Sarebbe un onore per me signorina - così dicendo fece un lieve inchino. Mi misi a ridere..
- Ragazzi, il pranzo è pronto! - si affacciò alla porta Eve, per poi tornare in cucina. E noi la seguimmo.



- Guardiano, vieni a me! - la mia fedele statua comparve davanti agli occhi di Reavy, alquanto sbigottito.
Raven si era messo a giocare con Eve e Chung, non accorgendosi di essere un po' il terzo incomodo, ma che importava, io avrei avuto l'occasione di conoscere suo fratello.
Da Peita, passammo per il villaggio di Besma e le sue montagne, piene di cactus. Qualche cavallo nitrì al nostro passaggio. Poi per la meravigliosa Elder, splendente quasi quanto Hamel, e davvero molto affollata, forse perchè era Domenica..
finchè non arrivammo a Ruben, un piccolo paesino di pochi abitanti dove padroneggiava la natura.
Il nonno viveva lì, per la stessa ragione per cui noi abitavamo tra i boschi oscuri di Peita : i nemici avevano grandi difficoltà a trovarci.
Chi avrebbe mai potuto pensare che uno dei sette Maghi Supremi potesse vivere in un posto sperduto come Ruben? Ops, mi sono dimenticata di dirlo.. il nonno era un mago, di quelli leggendari : padroneggiava gli elementi della natura, acqua, fuoco, vento, aria, fulmine. Gli altri stregoni erano specializzati in altro, come mio zio Varrax, maestro della magia oscura, da cui mia cugina aveva ripreso, era una ''principessa delle anime'' come diceva sempre mio zio . Delle volte mi faceva quasi paura, anche se era molto dolce con me.
Ed io sono una esperta di elementi, come a suo tempo fu mio nonno. Ma torniamo a noi.
- Eccoci, siamo arrivati. - dissi scendendo dalla statua : eravamo in una foresta costellata da vari tipi di alberi, ma quelli che padroneggiavano erano i pini. I miei preferiti.
Davanti a noi spiccava una casetta dallo stile molto medievale, modesta e non troppo grande.
La porta si aprì.
- Nonno! - esultai e lo abbracciai, erano mesi che non lo rivedevo, dopo i vari combattimenti a Belder.
- Piccola cara, come stai? Quanto tempo..entrate pure. - disse lui, guardando anche Reavy.
Quando entrammo, il mio compagno riscontrò che ''la casetta medievale, modesta e piccolina'' in realtà era una stupida copertura stile ''Harry Potter'' , in realtà ci trovavamo in un enorme reggia lussuosa ed elegante.
- Wow... - il ragazzo camminava con la testa rivolta verso le pareti dorate tempestate da quadri ottocenteschi.
Ci fermammo davanti una logora porta di legno, che stonava con il resto dell'abitazione, ma doveva essere così, per confondere eventuali nemici : quello era l'ingresso del laboratorio di magia.
Scendemmo le scale, l'aria era satura di un odore di bruciato. Ci sedemmo attorno ad un tavolo pieno di ampolle, spezie e fogli con formule curative sparsi qua e là.
- Ti stai dando alla magia medica? - dissi rompendo il silenzio.
- Bando alle ciance, so perchè sei qui. Vuoi imparare una tecnica che richiede l'utilizzo di tutta la Manah. -
- Dovresti sbirciare di meno nei miei pensieri, quand'è che ti leverai questo brutto viziaccio eh nonno? Comunque si, penso sia arrivata l'ora. -
Reavy seguiva la conversazione con molta attenzione. Era davvero interessato..non mi trascurava affatto, come faceva Raven.
- Giusto. E' ora che tu impari la tecnica segreta. -
A quelle parole, stavo quasi per svenire. La tecnica segreta, quella che ogni Supremo usava solo nei casi di estrema emergenza, una tecnica devastante capace di distruggere anche i nemici più potenti. Non sapevo se ce l'avrei fatta.
- Sei sicuro che io sia pronta? - chiesi con timore.
- Certamente. Seguitemi - si alzò e col dito spinse il pulsante al centro del tavolo. Oh no, di nuovo! Pensai.
Roteammo in senso orario per almeno un minuto finchè non ci catapultammo nella stanza del tempo.
Il nonno naturalmente atterrò in piedi, mentre io e Reavy eravamo con il sedere a terra abbastanza storditi.
- Benvenuto nella stanza del tempo, un luogo dove noi maghi possiamo usare a pieno i nostri poteri, senza danneggiare nulla. - mi rivolsi al ragazzo, ancora un po' intontita.
Nonno invocò tanti tronchi di legno che ci accerchiarono.
- Il fuoco è l'elemento della natura più potente, ovvero quello che provoca più danni nel minor tempo. Cosa fa il fuoco, Aisha? Esso divora l'ossigeno per sopravvivere, e contemporaneamente brucia il legno o qualsiasi altra cosa. Si puo' dedurre quindi sia un predatore eccellente, che ahimè solo l'acqua puo' placare.
Quando tu usi le sfere infuocate, usi praticamente solo il 20% circa della potenzialità di questo elemento, perchè alla fine, quelle sfere respingono, non bruciano a lungo termine.
Questa che ti sto insegnare, è la tecnica segreta del passo infuocato. Attorno a te, da terra, inizierà a divampare il fuoco puro, che ti seguirà. Perchè sarai tu a crearlo. E distruggerai qualsiasi cosa incontrerai nel tuo cammino. - spiegò il nonno.
- Ma non mi ustionerò i piedi? - domanda stupida, ma volevo essere sicura.
- La tua magia non ti farà mai del male, lei è con te per difenderti ed essere tua fedele compagna. Come potrebbe mai tradirti? -
Reavy si era seduto al di fuori del cerchio di tronchi, e ci osservava appassionato.
- Bene allora, iniziamo! -

*Durante l'allenamento*

Passò qualche ora prima che imparai la tecnica segreta. Era molto complessa e richiedeva la massima concentrazione, ma comunque per quel momento ero riuscita a generare fuoco per qualche secondo. Il nonno riusciva per 17, ma mi disse che io potevo arrivare anche a 20 se solo mi fossi impegnata.
- Sono esausta.. - emettendo tali parole mi accasciai a terra e Reavy corse a sostenermi.
- Tornate a casa, falla riposare ragazzo, mi raccomando. Ha consumato fin troppe energie oggi. - disse il nonno.
Tornammo a casa con un tappeto magico di velluto soffice. Opera del nonno.
Reavy mi portò in braccio fino alla mia camera, gli altri erano usciti ma sarebbero tornati presto, ci eravamo organizzati per un pigiama party con tanto di film horror. Raven nemmeno c'era. Quando mai.
- Come ti senti? Hai bisogno di qualcosa? Mi ha detto mio fratello che voi usate bere un succo di erbe magiche che vi rida abbastanza energia..te lo porto? - era così dolce e disponibile...
- S-si..grazie.. - chiusi gli occhi. Un attimo dopo sentii le labbra umide, era il succo che mi stava facendo bere Reavy.
- Sto già meglio..sei un tesoro.. - mi misi a sedere sul letto.
- E tu sei fantastica. La tua magia, è fantastica. Non sapevo fosse così spettacolare.. -
Era seduto accanto a me sul letto, con una mano che mi carezzava la testa.
Mi persi nei suoi occhi, e lui si perse nei miei.
Si avvicinò a me , poggiandosi con la mano d'acciaio sull'altra estremità del letto.
Le sue labbra erano ad un centimetro dalle mie, le socchiusi, ormai era così vicino..
- Siamo tornatiiiii! - Rena gridò sbattendo la porta d'ingresso.
Reavy si ritrasse immediatamente, e la porta della camera si aprì.
- Hey ragazzi! Pronti per il pigiama party? Ho affittato ''non aprite quella porta'' , che ne dite? - disse Elsword entrato nella stanza.
E non doveva aprirla veramente quella porta! Dannazione.
- Me l'avrà fatto vedere mia cugina mille volte, ma va bene. E' sempre un piacere rivederlo..andiamo Reavy? - dissi a lui che mi fece cenno di si, un po' avvilito.
- Hey amore, com'è andata da tuo nonno? - arrivò Raven che mi baciò su una guancia.
- Dai ragazzi mettetevi in pigiama! Abbiamo riportato i pop corn, il film ci aspetta! - si sentì Eve dalla cucina.
- Andiamo - Raven mi porse la mano.
- Si aspetta, vado a mettermi il pigiama, mettetevelo anche voi, sennò non è un vero pigiama party! - dissi io, nascondendo quell'enorme depressione provocata dall'interruzione di me e Reavy. O forse era stato un bene, che l'urlo dell'arciera ci abbia ''fermati?''.
Riuniti tutti in sala, sotto una coperta di lana, eravamo ammassati sul divano.
- Che il film abbia inizio! -


Capitolo sesto.

- Non ho dormito questa notte.. - si lamentava Rena, sfoggiando le occhiaie più che evidenti.
Erano le otto di mattina ed eravamo tutti attorno al tavolo della cucina a fare colazione.
- Dai ragazzi..è solo un film.. - dissi sogghignando. Che mia cugina mi avesse contagiata con la sua perfidia?
- Infondo, è basato solo da una storia vera.. - aggiunsi, trattenendo le lacrime.
- Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuu! - Chung sbucò dietro la sedia di Rena facendo una buffa smorfia!
- Aaaaaaaaaaaaah! - Rena saltò in piedi e corse via dirigendosi verso la sala, gridando cose del tipo '' prendete loro, sono più divertenti da torturare!!'' . Bell'amica.
Esplodemmo tutti in una risata assai contagiosa :
- Ahah ma dai poverina..! - Reavy era in lacrime come me.
L'arciera si affacciò da dietro il divano con un'aria crucciata.
- Infami! - esclamò, restando accovacciata lì dietro e scuotendo una scopa uscita da chissà dove.
- Programma del giorno, - Eve si fece seria prendendo il suo tablet - pranzo ore 12:00, partenza verso Hamel ore 14:00, meta : tempio ghiacciato. Missione numero sei. - quando parlava così sembrava Oberon o Ophelia.
- Siamo in sette, dovremmo farcela.. - li rassicurai, parlando pacatamente.
- Facciamo sei, Rena sembra..come dici tu Eve? Fuori uso? - disse Raven e di nuovo scoppiammo tutti a ridere, mentre Rena protestava da dietro il divano. Meno male che aveva proposto lei di vedere un film horror.
- Aisha posso parlarti? - si rivolse a me Reavy mentre gli altri sparecchiavano.
Andammo in camera di Chung per parlare, al piano superiore ; era di un blu turchese, proprio come i suoi occhi. La mia purtroppo era verde, a causa di una scommessa persa contro Rena. L'avrei voluta lilla.
- Siediti pure - battei la mano sul letto invitando il ragazzo a sedersi.
- Volevo porgerti le mie scuse per il ''quasi bacio''. Raven è mio fratello, non gli farei mai una cosa del genere. Anche se sei stupenda. -
Quelle parole mi delusero e sollevarono allo stesso tempo. In quel momento capii qual era il mio posto, e qual era il suo.
- Amici? - porsi la mano.
- Amici. -


Mentre Rena si destreggiava tra i fornelli, ed Elsword imbandiva la tavola ( sembravano marito e moglie ), Eve era seduta vicino a Raven e stava raccontando a tutti la sua storia, con Chung molto interessato.
- Come vi dissi il giorno in cui ci incontrammo, sono l'imperatrice dei Nasod, o per lo meno lo ero. Come Rena ha imparato l'arte dell'arco in accademia, Aisha da suo nonno, Chung dal suo ex allenatore ed Elsword con la sorella, io fui addestrata dai Nasod al tempo in cui regnava la pace.
Eravamo tutti una famiglia, benchè io in realtà sia umana : mi trovarono loro e mi allevarono come loro figlia, non so chi siano i miei veri genitori. La loro tecnologia era super avanzata, così in seguito mi procurarono questi gravitoni, fedeli compagni da battaglia. E mi insegnarono a governare i robot e delle tecniche devastanti per proteggermi..Così invocai i miei cari Oberon ed Ophelia che non mi abbandonarono più.
Purtroppo, in seguito, arrivarono i Vargo insieme a quei mascalzoni di Pyromar, Chloe, il burattinaio e i loro sudditi che devastarono le nostre abitazioni e la nostra popolazione. Molti Nasod si allearono a loro per timore, altri morirono difendendo la patria.
Io riuscii a sopravvivere...grazie a Raven. - si girò e sorrise dolcemente al ragazzo che ricambiò.
Io ero in piedi sulla soglia della cucina, e li guardai mentre il cuore iniziava ad accelerare.
- Ma è anche vero, che è stato grazie ad Eve se adesso ho due braccia invece di uno. E poi, questo braccio è incredibilmente potente e mi permette di utilizzare delle tecniche molto forti..
Al contrario di Eve, io mi allenavo insieme alla mia ex fidanzata, Cerris, senza l'ausilio di qualche maestro. Da piccoli, io e lei eravamo soliti giocare tra le montagne di Besma, sapete, roba da bambini.
Un giorno, trovammo due cavalli legati a dei cactus e sopra di loro c'erano delle borse e due custodie contenenti delle scimitarre. Le prendemmo e prima che i proprietari tornassero fuggimmo. Da allora non ci separammo più da esse.
Poi io diventai il capo delle guardie di Belder, e il resto della storia lo sapete.. - chinò il capo verso il basso con aria truce.
- Wow, affascinante. L'accademia non è stata poi così entusiasmante come le vostre avventure.. - disse Rena sdrammatizzando.
- Perchè prendersi spadate dalla propria sorella, tra l'altro DONNA, è divertente secondo te? - rispose Elsword ironico, e tutti si misero a ridere.
- So che significa perdere una persona cara Raven, a me manca tutti i giorni il mio maestro.. - intervenne Chung.
- Dai basta parlare di cose tristi, mangiamo, oggi ci aspetta una giornata molto faticosa! - esclamai io entrando in cucina, e tutti si girarono a guardarmi.
- Hey dov'eri finita? - chiese Raven.
- Ero di sopra a sistemare delle cose. Rena a che punto ti trovi col pranzo? -
- E' pronto! - rispose l'elfa, impugnando uno scola pasta.


Questa volta il pranzo non fu tanto gradito. Forse l'arciera era ancora terrorizzata a causa del film, o era Elsword che ogni due minuti le dava una pacca sui glutei, che la distrassero?
Ero in camera dinanzi al mio letto; aprii la teca ingrandita per via del nuovo arrivato.
L'arco per Rena, le scimitarre per Raven e Reavy, le pistole e il bazooka per Chunghy, i gravitoni ad Eve, la spada ad Elsword e il bastone a me. Feci teletrasportare ogni arma vicino ai rispettivi proprietari.
Ci radunammo davanti casa, pronti per partire.
- Temo non possiamo usare il Guardiano, Aisha, ne siamo troppi.. - commentò Elsword.
- Ebbene, Cadillac o Porche? - chiesi rassegnata.
Qualche minuto dopo sfrecciavamo sulla porche, creata da me, a suon di rock'n'roll.
Certe volte pensavo che gli altri abusassero dei miei poteri... pazienza.
Chung parcheggiò l'auto vicino una cascata, era abbastanza nascosta grazie alle piante lì presenti.
- Il tempio ghiacciato si trova verso Ovest, a circa mezz'ora da qui. - disse Eve impegnata con il GPS.
Così ci incamminammo verso il luogo della missione, parlando del più e del meno, o delle tattiche da seguire in casi di emergenza.
Iniziammo a capire che eravamo vicini perchè tutto attorno a noi si fece ghiacciato, c'era neve e vento gelido.
- Mamma mia che freddo.. - disse Rena tremolante. Elsword l'abbracciò, e così fece Chung con Eve.
- Aisha ma tu non ti stai congelando? - chiese Raven battendo i denti.
- Niente affatto, per me questo potrebbe essere il mio habitat naturale. Come potrebbe esserlo un luogo vicino ad un vulcano incandescente.. controllo gli elementi della natura, sono io la padrona, loro non mi fanno del male. - essì, in quel momento mi sentii davvero figa.
Creai uno scudo di calore attorno ai membri del gruppo, che tirarono un sospiro di sollievo e si riscaldarono in men che non si dica, ringraziandomi.
- Attenta Eve! - gridò Chung sfoderando il bazooka.
L'assalto dei demoni iniziò, ed insieme a loro c'erano anche dei ricci con aria maligna.
Invocai cicloni di vento che li spazzarono via, e più andavamo avanti, più gli attacchi persistevano!
La nostra strategia di difesa ci permetteva di resistere molto a lungo, l'aveva ideata Elsword ed era perfetta.
Dopo aver aumentato la difesa di tutti con la mia magia, ci mettevamo nella seguente posizone : Raven ed Elsword davanti a tutti, rispettivamente a sinistra e a destra. Chung più indietro al centro, con le pistole cariche, così che formassero un triangolo.
Io Rena ed Eve dietro Chung nella stessa fila, come ultima ''barriera'' che non lasciava via di scampo ai nemici. Avevamo entrambe attacchi di carattere magico ed eravamo quelle che da dietro attaccavano ripetutamente difendendo chi c'era davanti che viceversa, facendo da ''scudo umano'', difendeva noi.
Questa volta che c'era anche Reavy, i ragazzi formarono un quadrato, con noi tre dietro.
- Aisha, fa piovere qualcosa! - gridò Elsword mentre guerreggiava con la spada.
Mi concentrai. Trasformai la rabbia in potere, ed il potere in fuoco...
Il ghiaccio intorno a noi iniziò a sciogliersi, il terreno iniziò a tremare. I mostri erano fermi a guardare cercando di capire cosa stava succedendo. Anche Rena ed Eve si stavano concentrando..
- Grandine meteoritica! - gridai, e comparvero dei meteoriti roventi che caddero al suolo devastando tutto ciò che c'era attorno, e lasciando delle scie di fuoco. Non finì.
- Tiro di follia! - Rena scagliò davanti a sè una palla scintillante che colpì ripetutamente, e violentemente, tutti i mostri lì davanti. *Rena*
Ormai erano in fin di vita, così Eve gli diede il colpo di grazia :
- Distorsione dello spazio! - apparve Oberon che con un salto scagliò un'onda d'urto che provocò colpi multipli ai nostri avversari, finendoli definitivamente.
- Wow ragazze siete eccezionali - si complimentò Reavy.
Ormai, eravamo finalmente giunti dinanzi l'ingresso del tempio. Ci addentrammo e una folata di vento ci investì, ma noi sopportammo.
- Grrnchh.. Grr.. Arghh... - una voce agghiacciante fece eco. Era lui.
Avalanche si mostrò davanti a noi, spavaldamente, emettendo strani suoni. Era uno scheletro gigante, coperto da un mantello e con in mano un bastone dall'aura potentissima.
- Hey bello ti trovo dimagrito sai? - lo provocò Chung.
Gli altri schiattarono dal ridere.
- Vi sembra questo il momento di fare baldoria? Idioti! - diedi due bastonate in testa a Chunghy.
- Basta divertimenti, combattiamo! - disse Rena, che corse verso lo scheletro sparando lo stigma : una freccia lanciata in un punto mortale che indebolisce paurosamente le difese dell'avversario.
- Proiettile lampo! - Chunghy sparò un proiettile che colpì più e più volte Avalanche stordendolo, così subentrò Reavy usando una tecnica che non avevo mai visto. *Chung*
-Trionfo cruento! - Reavy con una barra sferica rafforzò la scimitarra facendo sgorgare il sangue dello scheletro. Più lo colpiva, più egli sanguinava.
Stavo per attaccare, quando quel brutto mostro si teletrasportò lontano da noi.
- Ma che succede? - chiesi.
Dal soffitto ghiacciato si staccarono pezzi di ghiaccio che ci inseguirono per colpirci. Io mi teletrasportai come Avalanche, mentre gli altri saltarono roteando in senso orario per schivarli.
Lo scheletro, vedendo che le sue strategie meschine non funzionavano, tornò cercando di attaccarci da vicino.
Evocò lastre di ghiaccio dal terreno che ci centrarono in pieno. Caddi a terra tremante.
- Me la pagherai! - Raven si alzò a fatica, tirando il braccio Nasod al cielo..
- Lancia della valchiria! - delle lance metalliche piombarono dal cielo ed esplosero al suolo trafiggendo il nemico.
- Ci penso io ragazzi! - disse Chung mentre sfoderava colpi di pistola.
Si mise in ginocchio, la testa chinata. Tirò fuori il bazooka, rivolto verso l'alto.
Sussurrò.. - Stelle cadenti.. - dal bazooka uscirono dodici missili che si liberarono in aria e poi si riunirono tutti contro Avalanche, che dopo qualche sibilìo stramazzò al suolo.
- Stupenda questa tecnica Chung! E complimenti anche a te Reavy! - disse Rena entusiasta della vittoria.
- Un attimo..ma cosa c'è la? - intravidi un bastone.
- Caspiterina, sembra che quella mummia t'abbia lasciato un ricordino - disse Elsword.
Ci girammo tutti verso di lui disgustati.
- Hey non in quel senso! Intendo il bastone.. prendilo Aisha! Sembra potentissimo! -
in effetti era così. Lo presi, ma comunque prima di usarlo volevo un consulto dal nonno.
- Missione compiuta, si torna a casa. - disse Raven, e tutti annuimmo.


- Penso che per una sera debba cucinare io.. -
- Penso che tu abbia davvero ragione - mi rispose Eve, incrociando le braccia.
Gli altri erano tutti stravaccati sul divano, morenti.
Schioccai le dita.
- La cena è pronta! - dissi, e mi sedetti attorno al tavolo. Raven venne vicino a me.
La tavola era piena di pizze.
- Non è giusto per te è troppo facile! Non potresti cucinare sempre tu? - chiese Elsword.
- No perchè non posso abusare della mia magia sennò mi si ritorcerà contro. E già oggi tra porche e quant'altro ne ho usata abbastanza. - lo zittii.
Mentre mi guastavo la mia margherita, vidi Chung pallido e con gli occhi lucidi che tremava.
Mi alzai e andai verso di lui, mettendogli una mano sulla fronte.
- Povero piccolo, hai la febbre.. - dissi guardando gli altri ; - Eve accompagnalo nel letto, vi faccio comparire la pizza in camera, e anche qualche coperta. -
La ragazza annuì e insieme si avviarono per le scale. Chiusi un attimo gli occhi, e il gioco era fatto.
- Sarà stata colpa di tutta quella neve e quel ghiaccio - intervenne Reavy.
- A proposito, Reav, volevo chiederti perchè anche tu hai il braccio così? - domanda sfacciata, ma morivo dalla curiosità.
Così lui si cacciò il braccio d'acciaio e lo posò sul tavolo .
Scattai indietro con la sedia.
- Hey tranquilla è solo una copertura d'acciaio, il braccio ce l'ho! Ho preso spunto da quello di Raven, ed ecco qua! - sorrise come uno scemo.
- Madonna che spavento! Togli quel coso da qui, non infettare le nostre pizze! - strillai e gli altri si misero a ridere.
Dopo cena, andammo tutti nelle nostre stanze. Io passai per la mia a prendere il pigiama, quando qualcuno bussò.
- Entra pure - dissi. Era Raven.
- Ciao amore.. - si avvicinò e mi diede un bacino.
- Hey..-
- Tutto bene? Scusa se sono stato assente questi giorni, ma con l'arrivo di mio fratello e le missioni, sono stato occupato. E anche tu. Che ne dici se domani ce ne andiamo al cinema? Io e te? - aveva uno sguardo speranzoso.
- Certamente, mi farebbe piacere! - risposi pimpante, accarezzandolo.
- Comunque Reavy se ne andrà appena finiremo le missioni ad Hamel, quindi poi potremo tornare a dormire assieme.. - disse lui, seduto vicino a me.
- Va bene, adesso mi metto in pigiama poi vado a nanna. Buona notte, a domani.. - conclusi la conversazione, ero troppo stanca.
- Notte cucciola, dormi bene. - rispose e se ne andò, lasciandomi sola, con i miei pensieri.
 
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